ERA SOLO UN CRIMINALE
L’On. Piero Fassino da Avigliana, ridente città ai piedi
della valli di Susa e Sangone, è il figlio di un partigiano; cominciamo così l’
ultimo pezzo del 2009 perché si sappia quali sono le ascendenze da questo
essere - nonostante le apparenze - totalmente rinnegate.
Il ministro degli
Esteri ombra è soltanto l’ennesimo politicante che si lancia a spada tratta
nella difesa del Ladrone numero uno, certificato dalla giustizia, della
politica italiana: quel Benedetto “Bettino” Craxi morto latitante in Tunisia -
per la precisione ad Hammamet - alcuni anni fa; avrebbe dovuto scontare secoli
di carcere per tutte le ruberie perpetrate ai danni degli italiani negli anni
di Tangentopoli, il sistema criminale - gestito da lui, Arnaldo Forlani e
Giulio Andreotti (il famigerato Caf) - scoperto e scardinato da quello che
divenne famoso con i nome di “pool di Mani Pulite” coordinato dal pm Francesco
Saverio Borrelli.
Sulla “Stampa” del 31 dicembre si trova - a pagina 9, a firma
Fabio Martini - una lunga intervista allo Smilzo, nella quale l’ex segretario
dei Ds ne spara di tutti i colori.
Come può dire, ad esempio, <penso che
dipingerlo (Craxi, n.d.r.) come un criminale sia sciocco> quando la sua
attività illecita - e quindi criminale nel senso più appropriato del termine -
è stata confermata dalla magistratura?
Forse l’unica cosa che si può concedere,
peraltro a stento, è che <Bettino è stato un capro espiatorio>: in effetti solo
lui in qualche modo ha pagato, rendendosi latitante all’estero (e, sia detto
per inciso, affidando i suoi proventi criminali nelle mani del Padrino di
Arcore, che da lì ha costruito il suo impero mediatico e non solo), mentre gli
altri protagonisti in negativo di quegli anni - pensiamo ad esempio al
democristiano Arnaldo Forlani ed al revisionista Primo Greganti (il compagno G)
- hanno goduto della impunità.
Se a Baffetto da Gallipoli è stato, nei giorni
scorsi, giustamente gridato <D’Alema, fascista, sei il primo della lista>, a
questo essere ignobile si adatterebbe bene - per la legger del contrappasso -
un altro motto degli anni ruggenti: <Fassino, maiale, per te finisce male>.
Torino, 31 dicembre 2009
Stefano Ghio - Torino