E' GIA' FINITA?

Non ne siamo felici, perché la notizia non è certo delle
migliori, ma ci tocca tornare sulla questione del nucleare
in Italia: il governo del Nano di Arcore, e specificamente
il ministro dello Sviluppo economico - il forzitaliota
imperiese Claudio Scajola, ha deciso di calpestare
nuovamente la volontà popolare - che venti anni fa votò a
grandissima maggioranza contro la permanenza sul suolo
nazionale delle centrali nucleari.
Secondo quanto riportato dai quotidiani di mercoledì 15
ottobre il Governo ha accelerato le procedure in tal senso:
quello che ci stupisce, però, non è certo questa frenesia
di concedere finanziamenti a padroni per costruire le nuove
centrali, quanto il modo in cui viene trattata la vicenda
dai due quotidiani del partito sedicente democratico.
"Europa", l'ex quotidiano DL, sembra quasi lamentarsi
perché il suo partito si è astenuto, in sede di votazione,
sul provvedimento che istituisce l'Agenzia delle scorie;
scrive il quotidiano diretto dall'ex redattore
del "manifesto" Stefano Menichini: "Scajola spinge sul
nucleare. Il no del Pd diventa un nì", lasciando così
intendere un ennesimo cedimento della non-opposizione del
partito guidato dall'agente della Cia Icare.
Dal canto suo, "L'Unità", il quotidiano ex DS, vede la
notizia dal lato diametralmente opposto, e
scrive: "Nucleare, il governo va in minoranza. Eliminata
l'Enea (Ente Nazionale per l'Energia Atomica, n.d.r.),
nasce l'Agenzia per le scorie controllata da palazzo Chigi".
A parte la vergogna per cui il presidente onorario di
Legambiente - il parlamentare piddino Ermete Realacci - non
pare avere alcunché da dire circa la svolta pro-nucleare
dei dirigenti del suo partito, ci chiediamo quanto a lungo
possa sopravvivere un partito che vede le due anime che lo
compongono divise su tutto, come dimostra questa
piccola 'querelle' tra i due suoi quotidiani di riferimento.
La stella del partito sedicente democratico è già alla fine
del suo ciclo vitale e sta per esplodere?

Torino, 15 ottobre 2008


Stefano Ghio - Torino