DOVE VANNO I VERDI LIGURI ?

Il "Corriere Mercantile" di venerdì 13 giugno riporta - a
pagina 2 - un articolo non firmato dal titolo "FS muore
nell'indifferenza".
All'interno del pezzo si trova la confessione di un capo
treno che denuncia i più frequenti tipi di disservizio cui
sono sottoposti i viaggiatori sui treni Intercity, quei
convogli per accedere ai quali si paga una maggiorazione
per i servizi 'garantiti a bordo' - che sovente, come
denuncia l'anonimo ferroviere, non lo sono affatto.
La notizia più importante, però, non è questa - che
purtroppo chiunque viaggia può constatare giornalmente - ma
quella che i consiglieri regionali dei Verdi, Cristina
Morelli e Carlo Vasconi, hanno presentato - nei giorni
scorsi - tre proposte <come occasione di rilancio politico
di tutta la maggioranza di centrosinistra>.
Tra queste ve ne è una particolarmente interessante, in
quanto svela il vero volto di questi due esponenti della
falsa sinistra cosiddetta "radicale"; essi scrivono che
occorrono copiose risorse e un piano di investimenti per
l'acquisto di nuovi treni <per rendere la Liguria
indipendente dal monopolio di Trenitalia>.
Secondo questi due signori, in buona sostanza, il rilancio
della maggioranza passerebbe per la via del cedimento alle
posizioni della Lega Nord: come altro interpretare questa
smania di rendere indipendente il trasporto ferroviario
locale dal monopolio di Trenitalia, se non con la volontà
di avviare un percorso che porti alla creazione di una
propria rete di trasporto separata da quella nazionale, e
quindi di carattere federalista se non secessionista?
Se non fosse che, fino ad aprile, i Verdi facevano parte
della Sarc, ci verrebbe il sospetto che si stiano
preparando a diventare parte integrante della destra
radicale, almeno in Liguria; o forse, molto più
semplicemente, è il loro biglietto da visita per la
richiesta di entrare nel partito sedicente democratico.

Torino, 16 giugno 2008