DITECI SE NON E' UNA GUERRA

Dal 1982, nella sola città di Torino, sono stati censiti
22.380 decessi sospetti raccolti dall'Osservatorio dei
tumori professionali, voluto dal procuratore Raffaele
Guariniello: di questi ben 13.182 sono sicuramente
riconducibili ad <esposizione lavorativa> in 1.550 ditte
che interessano 260 comparti produttivi; vediamo un po' di
dati.
Tumori alla vescica: in sedici anni si sono registrati
4.602 decessi di operai addetti alla produzione di amine
aromatiche e di altri prodotti chimici cancerogeni; questo
numero rappresenta il 27,1 per cento del totale dei
torinesi che, nello stesso periodo, hanno contratto questa
patologia.
Mesoteliomi: si tratta della seconda causa di morte in
numeri assoluti, 1.050, ma è la prima se si raffronta il
dato dei decessi a causa del lavoro rispetto al totale;
rappresentano infatti il 64,9 per cento.
Negli schedari dell'Osservatorio sono presenti innumerevoli
altre tipologie di tumori: qui ci limitiamo a segnalarne
alcune delle meno conosciute.
Tumore del naso: sono 189 i casi, tutti sicuramente
riconducibili al lavoro nelle industrie del legno e della
concia.
Tumore dello scroto: ne sono noti sei casi, tutti collegati
ad un mansione lavorativa che va scomparendo, lo
spazzacamino.
Infine, segnaliamo i 288 casi di tumore alla laringe, che
sono di natura complessa ma, come spiega lo steso
magistrato, <li abbiamo inseriti perché le verifiche
consentano di capirne di più>.
Alla luce di questi dati, che riguardano una sola città -
per quanto importante dal punto di vista industriale -
Torino, ci appare sempre più palese che ci troviamo di
fronte ad una guerra unilaterale scatenata dai padroni
contro la classe operaia.

Torino, 22 febbraio 2009


Stefano Ghio - Torino