DISASTRATI

Siamo costretti, nostro malgrado, a tornare sul tema del
congresso del partito sedicente democratico; il risultato
della consultazione degli iscritti vede - con il 95 per
cento dei circoli che hanno già votato - la mozione di
Pierluigi Bersani al 56 per cento, quella di Don Dario
Franceschini al 36 per cento, quella di Ignazio Marino
all'8 per cento.
Detta così, sembrerebbe una schiacciante ed inequivocabile
vittoria dell'ex sedicente democratico di sinistra, contro
il democristiano d.o.c.g. che nell'ultimo anno ha guidato
il partito, dopo il forfait dell'agente della Cia Icare.
Sembrerebbe, dato che vi sono ben venti punti di
differenza, che non ci sia nulla a cui attaccarsi per
sminuire la vittoria dell'ex ministro emiliano; invece no,
l'attuale segretario pretofilo in questi giorni contesta
tutto di questo congresso - in particolare il rigonfiamento
artificioso delle tessere in alcune zone 'bersaniane', ma
tutti sanno che i 'signori delle tessere' da sempre sono i
democristiani - fino a giungere al "ci rivedremo a
Filippi", ossia ne riparleremo dopo le primarie dove,
secondo Don Dario, <non vincerà chi fermò Prodi e Veltroni>.
Se così sarà, e avverrà il ribaltone che permetterà a
Franceschini di riconfermarsi segretario, il Pd si troverà
se possibile ancora più lacerato: la linea politica
approvata dal congresso sarà quella di Bersani, ma il
segretario che dovrà attuarla sarà Franceschini.
E così la nave sedicente democratica correrà senza più
freni verso il naufragio totale: a quel punto non potremo
che brindare ad un evento che non potrà che fare bene
all'Italia ed alla Europa intera.

Torino, 02 ottobre 2009


Stefano Ghio - Torino