DEMOCRAZIA EUROPEA

Queste elezioni europee sono le meno 'legali' della storia
della sedicente democrazia borghese, in realtà una
dittatura in piena regola travestita, e anche malamente, da
potere popolare.
In primis occorre dire che in una vera democrazia il
presidente del Consiglio dei ministri, invece di vietare
l'uso di foto a dir poco compromettenti - andate a vedere
quelle pubblicate sul sito del giornale borghese
spagnolo "El Pais" - scattate all'interno della sua villa
in Sardegna, si sarebbe immediatamente dimesso, come è
accaduto in questi ultimi tempi a diversi ministri inglesi
solo per aver gonfiato i propri rimborsi spese.
Occorre poi segnalare due anomalie 'tecniche' rispetto alle
precedenti consultazioni elettorali: il voto sabato e
domenica, invece dell'usuale domenica e lunedì, e
soprattutto il fatto che, in questa occasione non si sia
rispettato il giorno di silenzio pre elettorale, quella
norma che impone, il giorno prima dell'inizio delle
votazioni, il divieto di propaganda.
Infine va rimarcata la assoluta illegalità di elezioni
nelle quali, se andrà bene, si recheranno alle urne quattro
italiani su dieci.
Quale democrazia, dal greco demos-craté che significa
potere del popolo, può accettare la validità di
consultazioni alle quali partecipi meno della metà degli
aventi diritto?

Torino, 07 giugno 2009


Stefano Ghio - Torino