DATI IMPIETOSI

Sabato 7 novembre si è tenuto, presso l'hotel Vanvitelli di Caserta, un
seminario organizzativo di Rifondazione; "Liberazione" del giorno
successivo, attraverso la penna di Ettore Colombo, rendiconta l'andamento della
giornata, con particolare riferimento ai dati del tesseramento.
Proprio questi sono interessanti, perché documentano l'abisso di nullismo
nel quale si è cacciato il (forse ex) maggiore partito riformista presente in
Italia.
La scomparsa dei gruppi parlamentari - sia quelli al parlamento borghese
italiano che a quello europeo - ha creato non pochi problemi al tesoriere,
che ha dovuto stringere i cordoni della borsa in maniera pesante bloccando la
maggioranza dei rimborsi per i viaggi che fino a poco tempo prima venivano
elargiti senza guardare molto al sottile; siamo in presenza, però, di un
altro dato interessante, che dimostra la assoluta caduta libera del partito del
Pastore valdese: i tesserati dell'anno 2009 ammontano a 37.729, contro gli
87.826 del 2007 ed i circa 71 mila del 2008 (i dati del tesseramento,
incredibilmente, non sono ancora definitivi); questo significa che oggi,
rispetto a soli due anni fa, i rifondaroli iscritti sono soltanto il 42,95
per cento, poco più di due su cinque.
A fronte di questi dati diventa maggiormente comprensibile la motivazione
per la quale i gruppi dirigenti di Rifondazione, Pdci, Socialismo 2000 e Lavoro
e solidarietà intendono dare vita alla Federazione della sinistra
anticapitalista e di alternativa: raggruppando più soggetti, i responsabili delle
organizzazioni interessate pensano di raggiungere una quantità di iscritti
più o meno accettabile, e soprattutto pensano di trarre notevoli risparmi
avendo sedi comuni, organismi politici unici, e quant'altro.
La fine di Rifondazione e della falsa sinistra istituzionale è ogni giorno
più vicina: apprestiamoci a brindare alla sua scomparsa.

Torino, 11 novembre 2009


Stefano Ghio - Torino