DA CAORSO A GENOVA

Circa dieci giorni fa il quotidiano reazionario "l'Unità" riportava una lista alternativa delle centrali nucleari che l'infame ministro dello Sviluppo economico, l'imperiese Claudio Scajola, intende aprire sul territorio della Repubblica: tra queste, al posto di Trino Vercellese, figurerebbe Cavour Leri, in provincia di Torino.

Nel frattempo però, intanto che lorsignori decidono dove far crepare la gente per esalazioni da uranio, esiste un altro problema collaterale: lo smaltimento delle scorie radioattive che riposano nelle vecchie centrali.

Martedì 26 gennaio, in Consiglio comunale a Genova, il consigliere Antonio Bruno - eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione, ma nella realtà portavoce del Forum ambientalista genovese - solleva il problema secondo il quale parte dei rifiuti radioattivi della centrale di Caorso (PC) sarebbero stati trasportati a Genova per essere interrati alla discarica di Scarpino: di questo il politico genovese dà ampia documentazione fotografica, all'interno della quale si vedono camion della Ecoge a Caorso che caricano rifiuti e li portano a Genova.

Il problema nucleare, quindi, riguarda anche i genovesi, ed i liguri in generale: ma non i concittadini dell'ignobile ministro, che si guarda bene dal mettere le scorie nucleari a casa sua, bensì chi non c'entra nulla con il governo reazionario attualmente in carica.

Scajola vuole le scorie nucleari in Liguria? Bene, che se le metta nel salotto di casa sua!

Genova, 27 gennaio 2010

Stefano Ghio