COMUNITA' NO TAV

Le recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio della Comunità montana in
val di Susa hanno visto il prevalere del partito sedicente democratico,
grazie alla alleanza locale con il movimento NO TAV.
In concreto, nel nuovo Consiglio siederanno: da una parte un presidente,
due assessori e diciassette consiglieri sedicenti democratici; dall'altra un
vicepresidente, un assessore e dieci consiglieri NO TAV.
Questi sono i dati reali, che denotano una grandissima affermazione delle
liste NO TAV, che diventano l'ago della bilancia in tutte le decisioni che
dovranno essere prese dal Consiglio; questo porterà - come dice il
segretario regionale del Pd, il democristiano d.o.c.g. Gianfranco Morgando - <questa
insolita coalizione ad esplodere presto a causa delle contraddizioni
interne; aggiungiamo noi: per merito di quello che il consigliere regionale
rifondarolo Juri Bossuto definisce, con giusta ragione, <un successo con cui dovranno
confrontarsi i favorevoli all'opera che non hanno sgretolato il fronte di
chi non vuole diventare vittima di un problema morale e di grave impatto
ambientale.

Il segretario sedicente democratico aggiunge, con sprezzo del ridicolo,
che <la nostra posizione non cambia: era ed è favorevole alla realizzazione
dell'opera: peccato che i suoi correi valsusini sembra che la pensino
diversamente; se così non fosse non avrebbero cercato l'alleanza con il
movimento NO TAV, nonostante le inaudite pressioni ricevute dalla
direzione piddina piemontese.
In verità siamo in presenza di un altro possibile scenario, questo ben
poco
edificante per i sedicenti democratici valsusini; la alleanza potrebbe
essere stata soltanto il tentativo di fagocitare il fronte NO TAV per i propri
interessi di bottega: per avere cioé la presidenza della Comunità montana,
per poi costringere gli eletti del movimento a votare sempre e solo come
vogliono i piddini, pena la caduta della Giunta e l'indizione di nuove elezioni.
Pensiamo che se questo è l'intento dei sedicenti democratici, diversi
segnali ci inducono a crederlo, si tornerà presto alle elezioni e per il Pd sarà
una catastrofica disfatta: in valle la popolazione sa bene che Pd e Pdl non
differiscono in nulla, ed i politicanti neo democristiani se ne accorgeranno presto.

Torino, 09 novembre 2009


Stefano Ghio - Torino