COMPOSIZIONI

"Liberazione" di martedì 30 settembre riporta, a pagina 19,
una "Lettera aperta a Paolo Ferrero" del marito della ex
senatrice rifondarola Heidi Gaggio Giuliani - Giuliano -
padre di quel Carlo ucciso da un carabiniere il 20 luglio
2001 durante gli scontri scoppiati a seguito delle proteste
contro il G8 a Genova.
Siccome all'interno della missiva ci sono alcune importanti
omissioni crediamo che, chi come noi era presente, debba
mettere un po' di ordine nel senso del ristabilimento della
verità con tanta faciloneria travisata.
Vorremmo sapere come il signor Giuliani sia arrivato a
contare ben 114 ascoltatori al comizio di Ferrero - a
proposito, complimenti per la precisione: secondo noi si
trattava di un numero assai più esiguo, forse una
ottantina, ma questo dato significa ben poco in sé.
Molto più interessante sarebbe stato analizzare da chi era
costituito l'uditorio in quanto, se l'autore della lettera
conoscesse un po' meglio la realtà di quello che è il suo
partito, non avrebbe mai scritto di 114 persone in piazza
Romagnosi senza curarsi di analizzarne la composizione:
oltre ai vari dirigenti genovesi (tra cui la tesoriera
Maria Teresa Debarbieri - detta "la spagnola" per il suo
vezzo di presentarsi sciorinando tutti gli incarichi che
detiene - e il capogruppo in Regione Vincenzo Nesci detto
Marco alias "o'geommetra") erano presenti molti esponenti
dell'area vendoliana (uno su tutti l'ex tesoriere Pasquale
Michelini), alcuni noti dirigenti delle altre federazioni
liguri (pensiamo a Dino Lucia di Santa Margherita Ligure,
federazione del Tigullio-Golfo Paradiso) nonché un
significativo gruppo di persone ormai da tempo fuoriusciti
da Rifondazione, come i compagni del Circolo Culturale
Proletario presenti in forze con un banchetto dalla forte
caratterizzazione marxista-leninista, alcuni esponenti
del Pdci geovese, e persino ex esponenti di spicco della
Rifondazione comunista genovese, come Antonio Mazzà, ex
segretario del circolo del quartiere di San Fruttuoso.
Non entriamo nel merito delle accuse politiche, di chiaro
stampo vendoliano, che il Giuliani rivolge al segretario
del suo partito, segnaliamo solo un fatto - che a chi
scrive è la prima volta che capita di udire - che forse
rende l'idea del personaggio Ferrero: arrivato con circa 20
minuti di ritardo, la prima cosa che si è sentito in dovere
di fare è stata quella di scusarsi con coloro che lo
stavano aspettando; ci appare un piccolo segno, ma
significativo, dell'onda del cambiamento fra la precedente
dirigenza e l'attuale, nel segno della 'svolta in basso a
sinistra', come ama ripetere - anche domenica lo ha fatto
spesso - il segretario di Pomaretto in Val Germanasca.

Torino, 30 settembre 2008


Stefano Ghio - Torino