COMICITA' INVOLONTARIA

Mercoledì 11 febbraio si è tenuta, presso la sala Libertini
di via del Policlinico 129 a Roma, la direzione nazionale
di Rifondazione; il giorno successivo "Liberazione" ne dà
un resoconto in prima pagina con un articolo, firmato da
Enrico Colorni, dal titolo "Europee, lista aperta sotto il
simbolo del Prc".
All'interno del pezzo si riprende un passaggio contenuto in
un ordine del giorno presentato dal segretario, passato
all'unanimità grazie all'astensione dei tre vendoliani
presenti, nel quale si dice che la lista per le elezioni
europee del 6 e 7 giugno prossimi sarà aperta a forze <del
movimento altermondista, anticapitalista, comunista, Lgbtq,
ambientalista, sindacale>.
Troviamo bizzarro che il capo di un partito sedicente
comunista dichiari che la lista del suo raggruppamento è
aperta anche ai comunisti: ci dà da pensare che persino il
segretario di quello che allo stato si chiama ancora
Partito della Rifondazione Comunista senta il dovere di
precisare che nelle liste troveranno posto anche i
comunisti.
Forse però, a ben vedere, non è poi così strano: Paolo
Ferrero è una persona intelligente, e sa benissimo che i
veri comunisti, che sono esclusivamente quelli di
estrazione marxista-leninista, non sono certo nel suo
partito; in questo senso Rifondazione non può certamente
considerarsi un partito pullulante di comunisti.
Un'ultima annotazione concerne l'esilarante intervento
dell'ex responsabile del dipartimento Esteri rifondarolo,
Ramon Mantovani: egli dichiara <il vero faro, per la
sinistra del XXI secolo, il socialismo dei movimenti e
degli stati dell'America latina>.
Al bell'ex deputato sfugge un piccolo particolare: né
Chàvez, né Morales né Correa - i presidenti di Venezuela,
Bolivia ed Ecuador - si dichiarano comunisti, ma
rispettivamente socialista, indio e cristiano di sinistra.
Quando si dice la comicità involontaria!

Torino, 12 febbraio 2009


Stefano Ghio - Torino