COERENTE E TESTARDO

Che fantastico personaggio: se non ci fosse bisognerebbe
inventarlo!
E' questo il primo pensiero che ci ha assalito durante la
lettura dell'intervista rilasciata da Nichi Vendola - il
trombato alla carica di segretario all'ultimo congresso di
Rifondazione - a Micaela Bongi, pubblicata a pagina 4
del "manifesto" del 29 luglio.
E' veramente incredibile la faccia tosta con la quale
affronta i temi del futuro del suo (ex?) partito, quello
che lui dichiara finito, almeno per <come l'ho conosciuto
in 38 anni di militanza>; ci permettiamo di far notare a
questo signore che Rifondazione esiste 'solo' da 17 anni,
meno della metà di quelli che lui definisce di militanza:
prima esisteva un'altra cosa, il Pci revisionista, che era
ben altro rispetto a quell'informe aggregato di
revisionisti e trotzkisti vari che costituisce Rc-Se fin
dalla sua nascita.
Una cosa, però, bisogna ammetterla: la coerenza assoluta
nei comportamenti del presidente della regione Puglia; in
questo senso ricordiamo l'episodio del 1993, quando
l'allora parlamentare si schierò a favore di 'baciare il
Rospo', ossia votare la fiducia al nascente governo di
centro(falsa)sinistra presieduto dall'ex presidente della
Banca d'Italia Lambertow Dini, e non venne - a differenza
dei suoi colleghi che formarono il Movimento dei Comunisti
Unitari presto confluiti nell'allora Pds - espulso,
iniziando anzi la sua ascesa nei ranghi rifondaroli.
Oggi, in perfetta continuità con le scelte di allora,
sfruttando il fatto che dentro Rifondazione non vige il
principio del centralismo democratico persevera nella sua
scelta di schierarsi a fianco di borghesi reazionari -
guarda con attenzione al partito sedicente democratico e,
insieme con i suoi scagnozzi, ha deciso di rientrare nella
giunta calabrese del plurinquisito Agazio Loiero nonostante
la contrarietà del neosegretario Paolo Ferrero - e
rinnegati - la Sinistra democratica che di comunisti, anche
solo sedicenti tali come questi, non vuol nemmeno sentir
parlare.
Un'ultima annotazione riguarda una battuta che farebbe
ridere, se non fosse una tragica mistificazione della
realtà: Vendola dice che si è arrivati alla fine della
vicenda rifondarola così come era stata intesa dal duo
Cossutta-Bertinotti che aveva costruito un partito, anzi
come sostiene lui <un cantiere dell'innovazione>,
sull'antistalinismo e la non violenza; ebbene, subito
appresso, per corroborare il suo ragionamento, si permette
di affermare che <al governo del partito c'è Falce e
martello>.
Il mancato segretario, livido di risentimento verso Ferrero
ed i suoi, si confonde malamente: Falcemartello non è certo
catalogabile nella categoria stalinisti - ma sarebbe più
corretto dire marxisti-leninisti - essendo dichiaratamente
un gruppo trotzkista, per la precisione della Corrente
trotzkista internazionale; siamo certi che Vendola lo
sappia bene, e se è così ci sfugge il senso di una tale
idiozia.

Torino, 29 luglio 2008


Stefano Ghio - Torino