CLAMORE

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del "manifesto" di mercoledì 4 marzo è, lo
ammettiamo, un vero pozzo di sorprese circa il futuro della
sedicente "sinistra" istituzionale.
Cominciamo con quella più comica; l'alleanza che si
apprestano a mettere insieme  Movimento per la Sinistra
(Mps), Verdi, Socialisti e Sd si chiamerà "Sinistra per la
libertà", un palese richiamo alla cultura di riferimento di
questa accozzaglia di rinnegati et similia: quella del
Nano di Arcore, che sicuramente gongola per aver costretto
i sedicenti sinistri ad introitare in toto il proprio
linguaggio.
Una ulteriore annotazione riguarda il possibile uso, da
parte di questi personaggi, del simbolo della Sinistra
unita europea (Gue - Gauche Unie Européenne) per le
prossime elezioni: mentre Fabio Amato, responsabile del
dipartimento Esteri rifondarolo, afferma che dal Gue <non
hanno ottenuto nessun via libera>, il portavoce del gruppo -
 Gianfranco Battistini - risponde che <nessuno ha detto
nulla>; ma non dire nulla non significa avallare una
operazione del genere, che è volta a creare soltanto
confusione, tanto più se si pensa che nel simbolo sarebbero
presenti anche i loghi dei Verdi (in modo da non essere
obbligati a raccogliere le firme per presentarsi) e del Pse
(Partito socialista europeo).
Nella stessa pagina, poi, campeggia una intervista di
Matteo Bartocci al segretario rifondarolo, Paolo Ferrero;
in un passaggio circa la presentazione di una lista unica
sedicente comunista ed anticapitalista alle elezioni
europee, il valdese sentenzia così: <il comunismo è attuale
ma va rinnovato. Per me la difesa dei consumatori, oggi, va
affiancata a quella dei lavoratori>.
Per quel che concerne l'innovazione del concetto di
comunismo, già Togliatti nel 1956 ne parlava sulle pagine
della rivista teorica del Pci revisionista, "Rinascita",
per sostenere il colpo di stato kruscioviano e giustificare
il suo tradimento della causa della rivoluzione proletaria.
Come è andata a finire - di innovazione in rinnovamento -
crediamo di non doverlo certo spiegare noi al politico
piemontese: fossimo in lui faremmo molta attenzione alle
troppe novità; per quanto invece attiene alla difesa dei
consumatori, ricordiamo al segretario protestante che i
lavoratori sono anche - loro malgrado - consumatori, e che
quindi la difesa degli interessi di questi dovrebbe essere
una ovvietà.
Per ultima analizziamo la vera 'bomba' della giornata: a
Milano la sedicente sinistra comunista ed anticapitalista
sta cercando di creare un cartello elettorale, in vista
delle elezioni provinciali, che dovrebbe comprendere: ciò
che resta della ormai quasi svanita Rifondazione, il Pdci
e - udite, udite - Sc.
Cosa abbiano in comune Sc (che non vuole appartentamenti
con il candidato presidente del centro neppure al secondo
turno), il Pdci (governista, ma da tempo fuoriuscito dalla
maggioranza che sostiene il presidente democristiano
Filippo Penati), e Rifondazione (che resta nella giunta
Penati, nonostante quest'ultimo da tempo non sopporti più
la sedicente sinistra), è un mistero: forse il mero istinto
di sopravvivenza, alla faccia della coerenza politica!

Torino, 04 marzo 2009


Stefano Ghio - Torino