CI VIENE IL VOMITO
Non abbiamo alcuna simpatia per il presidente della
Repubblica islamica iraniana - Mahmoud Ahmadinejad - che
sarà pure un antimperialista, ma di sicuro è prima di tutto
un anticomunista, proprio come certi falsi compagni che lo
esaltano acriticamente per la sua ostilità nei confronti
degli yanqui.
Fatta questa doverosa premessa, sentiamo la necessità - in
questo caso - di difenderlo, pur anche se in maniera
indiretta: se, infatti, il satrapo iraniano viene attaccato
per i presunti brogli alle ultime elezioni presidenziali -
che peraltro l'Onu, ossia il consesso principale
dell'imperialismo mondiale, ha definito corrette - cosa
dovrebbe dire la stampa italiana del "sindaco di Kabul"
Hamid Karzai, che in pochi giorni è passato da un testa a
testa, nelle elezioni presidenziali, con il suo maggiore
antagonista - Abdullah Abdullah - ad una vittoria
schiacciante (54 per cento contro 26 per cento, quando sono
state scrutinate il 90 per cento delle schede) grazie
all'aiuto di brogli generalizzati certificati dagli
osservatori internazionali?
Invece la stampa italiana - ed in primo luogo tutti quegli
scribacchini che non perdono occasione per attaccare il
tiranno iraniano - si esibisce nello sport da essa più
praticato: il lecchinaggio dei potenti.
A differenza di Ahmadinejad, che è inviso agli yanqui per
le sue posizioni antisioniste, Karzai è da sempre
sponsorizzato dagli stessi come garante della "democrazia"
di tipo occidentale contro la "follia" talibana; questo fa
sì che non lo si possa attaccare spudoratamente come si fa
con l'altro, altrimenti si rischia di far arrabbiare il
vero padrone dello Stato italiano: l'amministrazione yanqui.
Parafrasando Vasco Rossi: ci viene il vomito, è più forte
di noi.
Torino, 09 settembre 2009
Stefano Ghio - Torino