“La stampa” di venerdì 23 ottobre informa - a pié di pagina 11 - che la storica Radio Radicale è a rischio chiusura, e 202 parlamentari hanno sottoscritto un emendamento alla legge Finanziaria che “salvi” l’emittente che, da trenta anni, trasmette le sedute del parlamento borghese. Al di là dell’indubbio valore di servizio pubblico esercitato dalla emittente del partito di Giacinto Pannella detto Marco ed Emma Bonino, che non possiamo non riconoscere, troviamo vergognoso che un terzo dei “rappresentanti del popolo italiano” si preoccupi di salvare una testata, ma contemporaneamente non siano interessati alla salvaguardia della libertà di stampa - magari quella alternativa - in ossequio agli strepiti di Al Tappone che, se dipendesse esclusivamente dalla sua volontà, terrebbe aperti esclusivamente i quotidiani di famiglia - “il Geniale” e “Libero” - e le televisioni sue o da lui controllate, chiudendo immediatamente Rai Tre. Facciamo una proposta alternativa: chiudiamo Radio Radicale e, contemporaneamente, mandiamo le dirette dal parlamento su un canale Radio Rai; inoltre si potrebbe aggiungere un altro canale, sul digitale terrestre della Rai, dedicato esclusivamente alle attività parlamentari.
Torino, 23 ottobre 2009
Stefano Ghio - Torino