CHI ENTRA E CHI ESCE

"Liberazione" di domenica 13 settembre riporta - a pagina
4, a firma Fabio Sebastiani - un resoconto della prima
delle due giornate del Comitato politico nazionale
rifondarolo, che si è tenuto nella sede della federazione
romana, in via Squarcialupo, nello scorso fine settimana.
Questo nostro intervento è incentrato sulla novità
rappresentata dall'entrata, nella segreteria nazionale, di
due esponenti della ex mozione Vendola all'ultimo
congresso: Rosy Rinaldi - ex sottosegretaria al Lavoro
nell'ultimo governo del Mortadella - e Augusto Rocchi - ex
responsabile del dipartimento nazionale Lavoro della
direzione nazionale rifondarola, ai tempi della segreteria
dell'(in)Fausto.
Innanzi tutto va segnalata l'uscita da questo organismo
della unica componente dichiaratamente trotzkista ancora
presente in Rifondazione: quella Falcemartello che qui era
presente nella persona del milanese Claudio Bellotti.
Interessante è la motivazione di questo abbandono,
soprattutto perché da essa discende la nostra analisi della
notizia principale; scrive il pennivendolo di via del
Policlinico: <Bellotti denuncia due punti "rimossi dal
confronto", le elezioni regionali e ciò che sta succedendo
in Cgil>.
Il problema è che, almeno sulla questione delle elezioni
regionali, il trotzkista si sbaglia: come può pensare che
queste due nuove entrate nell'esecutivo del partito siano
da leggere diversamente dal tentativo di quella area
politica - che solo per pavidità non è andata in Sl,
preferendo un quasi sicuro approdo istituzionale (peraltro
miseramente fallito, dato che il cartello Rci non ha
raggiunto la soglia di sbarramento del 4 per cento
richiesta per poter avere eletti al parlamento borghese
europeo) ad un salto nel buio, con conseguente più che
probabile ritorno "in produzione" (leggasi al lavoro) - di
contare maggiormente nella distribuzione dei posti "sicuri"
per i propri correi nelle liste che verranno presentate
nelle varie regioni?

Torino, 15 settembre 2009


Stefano Ghio - Torino