CHE SQUALLORE !
Genova, venerdì 20 febbraio ore 18:00: alla sala del
dopolavoro dell'Autorità portuale - sito in via Albertazzi
3, nel quartiere di San Benigno - si tiene quella che
dovrebbe essere la sesta assemblea del Movimento per la
Sinistra, che in realtà sin da subito si comprende -
ascoltando le parole del portavoce regionale, l'ex
ferrandiano Simone Leoncini - sarà essenzialmente un
comizio del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola,
preceduto da alcune brevi relazioni introduttive: una del
sindacalista della Cgil Walter Fabiocchi, una del
presidente provinciale dell'Arci Walter Massa ed una del
portavoce provinciale di Sd, Stefano Quaranta.
La sala è gremita, sono presenti circa 400 persone - quanti
sono ufficialmente gli attuali aderenti, in Liguria, al
Movimento, secondo quanto affermato da un relatore - nella
stragrande maggioranza militanti dei Verdi e di Sd: per
contro gli ex rifondaroli sono in numero assai esiguo, e
tra questi spicca la presenza dell'ex 'quartino' (ossia
legato al gruppo Bandiera Rossa di Livio Maitan) Bruno
Pastorino - ex segretario della federazione provinciale
rifondarola in quota bertinottiana, dopo la scissione del
Pdci - unitamente ad alcuni noti esponenti del Ps locale,
quali l'ex assessore comunale Fabio Morchio.
Gli interventi degli oratori sono quanto di più
lapalissiano ci sia capitato di sentire in questi ultimi
anni, mettendo al centro del proprio ragionamento tutta una
serie di valori che chiunque, persino nella sinistra
borghese, non può che condividere.
Accanto ad essi, però, sono presenti passaggi del tutto
indigesti per un militante che sia realmente di sinistra:
la beatificazione dell'attuale presidente yanqui Barack
Hussein Obama, quando è del tutto evidente la sua assoluta
continuità con le politiche delle amministrazioni
precedenti; la condanna di chiunque si oppone alle mire
espansioniste dell'entità sionista, tacciandolo di
antisemitismo; la apologia dei regimi dell'America latina
in contrapposizione alle esperienze del "socialismo reale";
addirittura la apologia del mercato capitalista definito
<assolutamente non il demonio, ma qualcosa che deve essere
regolato dalla politica>.
In conclusione, il comizio più deprimente che abbiamo avuto
modo di ascoltare da molti anni a questa parte: una
accozzaglia di banalità e di, passateci il
termine, "stronzate" senza ritegno.
Torino, 21 febbraio 2009
Stefano Ghio - Torino