CAPOLINEA, GENTE: SI SCENDE !
Il Comitato politico nazionale di Rifondazione - tenutosi sabato 10 e domenica 11 aprile - è a suo modo storico: tutte le mozioni significative della formazione del Pastore valdese, comprese quelle più "ortodosse" (Essere Comunisti, Sinistra Comunista, L'Ernesto) hanno accettato la cancellazione dei "comunisti abusivi" dalla scena politica italiana; il tutto, ovviamente, avviene attraverso una mossa furba che ne nasconde il risultato dietro ad un semplice cambiamento del simbolo della Fds.
Qualche giorno fa i quotidiani borghesi - "il manifesto" e "Liberazione" - riportavano la intenzione di tutti i soggetti che la costituiscono, di mutare il simbolo della Fds: sparirebbe la corona esterna al simbolo vero e proprio, e la scritta Rifondazione Comunisti Italiani sarebbe rimpiazzata da Federazione della sinistra; dello attuale simbolo resterebbe soltanto la bandiera stilizzata del vecchio partito revisionista.
Non crediamo ci voglia una mente superiore per capire come questo sia il primo passo nella direzione indicata dal Pastore valdese allo ultimo congresso rifondarolo - anche se egli stesso e la sua gente hanno sempre negato la intenzione di sciogliere Rifondazione - e che il simbolo del lavoro abbia poca vita, sganciato dalla appartenenza ad un partito comunista o anche solo sedicente tale.
Il nativo di Pomaretto, in val Germanasca, non ha fretta, anzi: ha bisogno di tempo per fare accettare alla base del suo partito - in parte costituita di buoni elementi, a differenza dei vertici - la logica conseguenza della sua vittoria al congresso di Chianciano Terme.
Lo steso ragionamento calza a pennello per Diliberto e la sua gente: anzi, per loro la lentezza di questo processo è a maggior ragione fondamentale: il professore cagliaritano di diritto sono anni che spaccia la sua linea politica come il tentativo di salvare la presenza politica dei (sedicenti) comunisti in Italia; sarà dura per lui convincere la base della bontà di questa piroetta.
In tutto questo c'è un pregio notevole: tra un po' di tempo i sedicenti comunisti avranno definitivamente gettato la maschera, ed i sinceri compagni che ancora li seguono - vedendo finalmente le loro reali fattezze - li abbandoneranno al loro destino.
Torino, 13 aprile 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino