BUTTATELO FUORI

 

La trasmissione "Annozero", nella sua puntata del 1°

maggio, ha tra i suoi ospiti l'assessore alla Cultura del

comune di Milano, Vittorio Sgarbi.

Questo personaggio, il più maleducato degli ex onorevoli

più volte condannato per reati quali ingiurie, calunnie e

altri, è passato qualche anno fa alla storia per aver

accertato la presunta autenticità di alcune sculture di

Amedeo Modigliani che poi si è saputo essere opera di

alcuni studenti livornesi.

Ci chiediamo con quale criterio si continui a dare credito

a questo essere, a chiamarlo nelle trasmissioni televisive

e ad ascoltare i suoi giudizi sulla politica, quando ha

dimostrato ampiamente di non essere in grado di comprendere

nulla neppure di quello che dovrebbe essere il suo ambito:

l'arte.

Simpatica, poi, l'accusa che rivolge in serata a Marco

Travaglio di non rappresentare nessuno, proprio lui che -

quando si presentò alle elezioni con la lista che portava

il suo nome - prese una percentuale da prefisso telefonico

internazionale; in compenso Travaglio scrive sull'Unità ed

è esponente del secondo partito italiano, quello sedicente

democratico.

In campagna elettorale il Nano di Arcore aveva affisso dei

manifesti con su scritto 'Rialzati, Italia': c'è un solo

modo perché questo possa accadere, ed è quello di togliere

il marcio da tutti gli ambiti possibili; Sgarbi dovrebbe

essere internato in qualche casa di cura psichiatrica, o

ancora meglio spedito - con foglio di via obbligatorio -

nel paese degli yanqui, dove egli non potrà che trovarsi

bene visto che tra l'altro, dopo aver insultato tutti i

presenti, aver detto palesi bugie (sbugiardato in diretta

dal conduttore: aveva detto che "il Giornale", edito dal

fratello del suo padrone, è l'unico quotidiano italiano a

non prendere sovvenzioni dallo Stato mentre in realtà si

accaparra più di 1 milione e 600 mila Euro di fondi

statali) ed aver cercato di aggredire fisicamente Santoro,

si è permesso di difendere a spada tratta l'esistenza delle

130 (centotrenta!) basi yanqui sul suolo italiano.

 

Torino, 01 maggio 2008