AZZERAMENTO

Franco Giordano è un personaggio con il quale chi scrive non ha
mai avuto molto in comune: soltanto la militanza nello stesso partito,
Rifondazione, per alcuni anni, anche se su posizioni naturalmente diverse.
A
dire il vero lo abbiamo sempre considerato una testa di legno - l’(in)Fausto
comanda(va) e lui obbedisce(va) - considerando la sua statura ed integrità
morale inferiore a quella fisica, il che è tutto dire.
Questa volta dobbiamo
dire che, per la prima volta in vita nostra, siamo d’accordo con il politicante
barese, che lunedì 4 gennaio dichiara, a proposito del Pd: <dalla
autosufficienza è passato alla dipendenza dall’Udc, dal nuovismo a Casini>.
L’
esponente di Sel, finalmente, si è accorto di che razza di gentaglia alberghi
tra i sedicenti democratici, nella realtà neodemocristiani quanto il partito di
Piefurby.
Il problema è che, per arrivare a questo, ha dovuto aspettare che i
novelli papisti si mettessero contro il presidente della sua regione, Nichi
Vendola - suo collega di partito - dopo aver ignorato sistematicamente i
segnali precedenti provenienti da Liguria e Piemonte, dove sia Claudio Burlando
sia Mercedes Presso sono legati da sempre mani e piedi ai pretofili dell’’Udc,
in questi casi guidati da Don Rosario Monteleone e da Suor Michele Vietti.
Ci
domandiamo perché, visto che i sedicenti democratici vogliono a tutti i costi
mettersi con i pretofili dell’Udc, i falsi sinistri non li abbandonino al loro
destino per costruire candidature indipendenti: che differenza può fare avere
la destra radicale e fascista al governo delle regioni menzionate, o quella
moderata e pretofila, che magari si avvale anche della foglia di fico di una
sedicente “sinistra” totalmente imbelle sempre piegata dai ricatti dei
pretofili?
Abbiamo la certezza che, se la falsa sinistra istituzionale
continuerà a mettersi al servizio dei pretofili, finirà col perdere anche quei
pochi consensi di cui ancora gode.

Torino, 05 gennaio 2010


Stefano Ghio -
Torino