ANCORA TRAGEDIE SUL LAVORO IN PIEMONTE

Non si fermano le tragedie sui posti di lavoro a Torino e
provincia.
Sabato 17 maggio, F.N. - operaio caposquadra cinquantenne,
residente a Nichelino, cassintegrato della Teksid di
Carmagnola - si è ucciso nella sua abitazione;
cassintegrato da sette mesi sarebbe tornato a lavorare in
fabbrica entro la fine dell'anno, così come altri sei suoi
compagni, ed avrebbe usufruito del prepensionamento.
Nella giornata di lunedì 19, invece, sono stati ben due i
lavoratori che hanno tentato il suicidio.
Un operaio ventiduenne della cintura di Torino, M.C., si è
chiuso in macchina ed ha cercato di soffocarsi con i gas di
scarico; salvato dall'intervento di un passante, ha
motivato il gesto con un più che eloquente: <guadagno
troppo poco per pensare di arrivare a fine mese>.
Nelle stesse ore un ragazzo di vent'anni, Riccardo La
Mantia, riceve la seconda lettera di ammonimento dal
padrone della ditta per cui lavora - la Palazzo s.n.c.,
componenti elettronici, di via Orbetello 88/14, e, in preda
allo sconforto per la probabile perdita del posto di
lavoro - il padrone  ne motiva la cacciata con il fatto che
<passa ore al computer e la nostra piccola azienda non può
permettersi fannulloni> - si chiude in macchina e si dà
fuoco: attualmente è ricoverato al C.T.O. con ustioni sul
90 per cento del corpo.
Queste tragedie rendono ancora più urgente la costruzione
di un vero sindacato di classe che tuteli realmente la
salute e le condizioni di vita dei lavoratori.
In quest'ottica riteniamo importante l'assemblea nazionale,
che si terrà il 31 maggio a Napoli, convocata da due realtà
sindacali - lo SLAI Cobas per il sindacato di classe e il
Sindacato Lavoratori in Lotta - in vista dell'avvio del
percorso di costruzione di un soggetto sindacale unitario
realmente di classe.

Torino, 20 maggio 2008