ANALISI DEL VOTO. SARC: CHE BATOSTA!

Sono le 19:00 di lunedì 14 aprile quando il TG3 dà notizia
dei risultati pressocché definitivi delle lezioni per il
rinnovo del parlamento borghese italiano: da una parte si
conferma la vittoria netta della coalizione della "destra
radicale" (Pdl, Lega Nord e Mpa siciliano) che stacca la
coalizione della "destra moderata" (Pd e IdV), guidata
dall'agente della Cia Icare, di circa 10 punti percentuali,
sia alla Camera che al Senato.
Per la precisione, ed in questo caso ci viene in soccorso
il sito della Sarc intorno alle 21:00, alla Camera il
risultato è di 45,6 per cento contro 38,6 per cento, al
Senato è 46,9 per cento contro 38,4 per cento.
Secondo quelle che sono le proiezioni finali, nel prossimo
emiciclo troveremo soltanto cinque formazioni borghesi: il
Pdl, la Lega Nord, il Pd, l'IdV e i democristiani dell'Udc
di Pierfurby Casini, che raccoglie consensi che superano,
in ambedue i rami del parlamento, il 5 per cento (per
la precisione il 5,4 per cento alla Camera ed il 5,7 per
cento al Senato) e quindi ha diritto ad eleggere un certo
numero di deputati.
Vale la pena di ricordare che la legge elettorale con la
quale si è votato prevedeva lo sbarramento del 4 per cento
alla Camera, su base nazionale, e dello 8 per cento al
Senato, su base regionale: questo significa che - se in una
regione una certa forza politica avesse raggiunto la soglia
di sbarramento - avrebbe avuto diritto ad eleggere anche un
certo numero di senatori presentati nelle liste di quella
determinata regione.
Al momento non siamo a conoscenza dei dati disaggregati di
ogni regione, pertanto non siamo in grado di sapere se
l'Udc avrà o meno diritto a qualche senatore.
Quello che emerge con forza da questa consultazione è però
un altro dato: il Pd è la forza meno di destra che
troveremo nel prossimo parlamento borghese; infatti per il
cartello della falsa sinistra, riunita nella Sarc, è stata
una vera e propria disfatta.
Le quattro forze componenti il cartello elettorale di cui
sopra, alle scorse elezioni potevano vantare un risultato
complessivo del 10,2 per cento ed una forza - in termini di
parlamentari - di 150 esponenti; stando alle proiezioni che
sono sul loro sito, la loro forza è del 3,1 per cento alla
Camera e del 3,2 per cento al Senato: stando così le cose
non potrebbero eleggere alcun rappresentante in nessuno dei
due rami del parlamento.
Si avvera finalmente il sogno dell'agente Icare e dell'(in)
Fausto che da sempre lavorano in sinergia per far sparire
la sinistra in Italia: zero deputati e zero senatori, una
vera batosta per i riformisti della cosiddetta "sinistra
radicale".
Per quel che concerne le forze trotzkiste presenti sulle
schede elettorali, è da segnalare un risultato onorevole
sia per il PCL (lo 0,6 per cento in ambedue i rami) che per
Sinistra Critica (0,6 per cento al Senato, 0,5 per cento
alla Camera): viene da pensare che, se coloro che hanno
abbandonato i partiti della Sarc avessero votato per loro,
ci saremmo potuti trovare con il paradosso - invero
divertente - di avere Ferrando in parlamento e l'(in)Fausto
a casa!
Concludiamo con una analisi del voto alla lista del P.C.I.M-
L. che si presentava solamente al Senato in Campania:
raccoglie circa lo 0,3 per cento, in linea con quanto
raccolto dalle altre formazioni alla sinistra della Sarc.
Occorre però considerare una piccola ma significativa
differenza: mentre le formazioni trotzkiste sono state
aiutate a presentarsi alle elezioni da leggi 'ad personam'
o da personaggi borghesi di dubbia moralità, il partito che
presentava il proprio segretario - Domenico Savio - come
candidato alla presidenza del Consiglio dei ministri ha
dovuto passare per le forche caudine della raccolta delle
firme per potersi presentare.
Crediamo che sia già stato un ottimo risultato, per loro,
riuscire ad essere presenti sulla scheda elettorale.

Torino, 14 aprile 2008