A MODO PROPRIO
Domenica 28 e lunedì 29 marzo si vota per rinnovare le assemblee elettive in tredici delle quindici regioni a statuto ordinario.
Mentre i politicanti inondano le cassette della posta della gente, ed i muri delle città sono pieni della loro propaganda fatta di slogan vuoti e totalmente inutili - per legge nessuno può obbligare lorsignori ad impegnarsi realmente per attuare ciò per cui hanno chiesto il voto - la parte migliore della popolazione si appresta a fare la propria campagna elettorale, nel senso del boicottaggio di tutti i partiti borghesi.
Naturalmente ogni gruppo lo attua come meglio crede: ecco allora che si trova chi usa le armi della dialettica, e chi preferisce metodi più spicci, andando a colpire le sedi dei partiti borghesi, spaccando vetrine e "massaggiando", più o meno energicamente, chi si trova allo interno dei locali presi di mira.
Questo ultimo è il caso di quanto è avvenuto a Genova martedì 16 marzo, quando due punti informativi - quello di via Torti e quello di via Casaregis nel quartiere di San Fruttuoso - del candidato della destra radicale e fascista alla presidenza della Regione, il nostalgico Sandro Biasotti, sono stati fatti oggetto di lancio di palloncini - pieni di vernice - e di pietre, con conseguenti vetrine rotte; nella stessa giornata anche il furgone del candidato consigliere fascista Gianni Plinio ha subito, nella centrale via delle Fontane, un lancio di uova ed oggetti vari.
Manco a dirlo, ai topi di fogna sono subito arrivate le parole di solidarietà da parte dei vertici regionali del partito sedicente democratico: il segretario - tale Basso - ha straparlato addirittura di condanna per tutti quelli che minacciano il regolare svolgimento delle elezioni borghesi, come se queste fossero il massimo della democrazia diretta.
La nostra solidarietà non può che andare a chi, in qualche modo, punisce i politicanti di qualunque colore essi siano: rosa, verde, bianco o nero.
Genova, 17 marzo 2010
Stefano Ghio - Comitato promotore Circolo Proletari Comunisti Genova