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L'edizione torinese
della "Repubblica" di giovedì 16 luglio
riporta - a pagina V - una intervista di Marco Trabucco al
segretario regionale piemontese di Rifondazione, Armando
Petrini.
Il titolo e l'occhiello sono già abbastanza
eloquenti: "Basta con le divisioni a sinistra ci vuole il
bis di Bresso (Mercedes, l'ex responsabile nazionale dei
giovani liberali approdata ai Ds ed ora presidente della
regione Piemonte in quota Pd, n.d.r.)" e "L'appello di
Petrini, segretario Prc: sbagliate le troppe liste
comuniste alle Provinciali".
Il nostro interesse per l'articolo in questione, però,
deriva più che altro da un passaggio preciso dello stesso,
ed esattamente quello nel quale il giornalista chiede al
politico: <Quando parla di sinistra, in questo caso, a chi
si riferisce?>; la risposta è illuminante perché permette
al lettore di capire qual è il ruolo che la falsa sinistra
sedicente comunista si attribuisce in questo passaggio
politico.
Dichiara il segretario regionale rifondarolo: <includo noi,
i Comunisti Italiani, ma anche sinistra e Libertà e tutte
le forze della sinistra alternativa>.
Siccome il Petrini parla di "forze della sinistra
alternativa" dopo aver citato a parte Rifondazione ed il
Pdci, si deve dedurre che persino lui è convinto che sia
una bufala la definizione "sinistra alternativa" appioppata
ai due partiti sopra citati: altrimenti si sarebbe espresso
in maniera diversa, aggiungendo il termine "altre".

Torino, 16 luglio 2009


Stefano Ghio - Torino