PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 11 DICEMBRE

Quella odierna, che si apre alle ore 9:40, si annuncia come una udienza
molto importante: vengono riascoltati i tre testimoni della difesa indagati per
"falsa testimonianza": Marco Raso, Michele Tosca e Luigi Veraldi; i tre
sono stati istruiti, circa le risposte da dare al pm, dall'imputato Cafueri e
dal vicedirettore dello stabilimento torinese Cortazzi, anche essi indagati
per "istigazione alla falsa testimonianza".
La voce che corre nei corridoi è che i tre ritratteranno le loro infami
dichiarazioni precedenti, tendenti a minimizzare il rischio di incendi
(Tosca e Veraldi) e a far apparire la fabbrica come un luogo efficiente dove i pezzi
di ricambio non mancavano mai (Raso).
In effetti, sia il Raso sia il Veraldi ammettono di avere avuto dei
contatti con personaggi dell'azienda nei giorni immediatamente precedenti la loro
deposizione; in particolare il Raso dichiara di aver ricevuto in quella
occasione il piano di emergenza, consegnatogli da Delicati su incarico di
Cafueri, mentre il Veraldi ammette di aver ricevuto dal Cortazzi un foglio
con delle domande che gli sarebbero state poste dai pm: la cosa curiosa è che,
a sentire il teste, vi erano scritti solo i quesiti e non le risposte, e noi
ci chiediamo a cosa mai avrebbe potuto servire quel foglio e di quale utilità
avrebbe mai potuto essere per la linea di difesa.
A differenza degli altri due - che comunque si dimostrano reticenti a
rispondere a più di qualche domanda del pm Francesca Traverso e degli
avvocati di parte civile Bonetto e Lamacchia - il Tosca, pur avendo chiesto lui come
gli altri due di essere risentito dalla Corte per modificare la propria
deposizione, decide di sfidare la giuria non ritrattando nulla, e così la
presidente, Maria Iannibelli, lo congeda visibilmente alterata.
A completare la giornata, dopo una pausa che dura dalle ore 12:05 alle ore
12:55, vengono chiamati a testimoniare il genovese - ma residente a Sarzana
(SP) - Maurizio Parodi, ex responsabile del reparto laminatoio fino all'agosto
2007, e la signora Rossetto, dal 1974 e fino a settembre scorso segretaria della
azienda.
Il primo si confonde, confermando (!) che gli incendi in fabbrica erano
piuttosto frequenti, provocando un eccesso di nervosismo negli avvocati
difensori; la seconda invece regge bene il confronto con gli avvocati di
tutte le parti in causa, raccontando senza esitazioni un clima di famiglia
all'interno di una azienda che aveva a cuore la salute dei lavoratori.
Alle ore 13:50 la presidente aggiorna la seduta a giovedì 17, e in aula
scoppia un duro alterco: l'imputato Raffaele Salerno accusa una parente di
una vittima dell'eccidio di insultarlo continuamente chiamandolo "morto che
cammina", mentre questa risponde di non poter sopportare i continui
sorrisini di scherno che il Salerno lancia all'indirizzo dei parenti: si mette in
mezzo l'avvocato Andrea Garaventa per difendere l'imputato, e la presidente invita
le parti alla calma e alla moderazione.

Torino, 11 dicembre 2009


Stefano Ghio - Torino