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Proletari di tutti i paesi, uniamoci ! LA GUERRA POPOLARE E’
DIVENTATA LA PIETRA DI DEMARCAZIONE TRA MAOISMO E REVISIONISMO Il Movimento Popolare
Perú (MPP) organismo generato dal Partito Comunista del Perú, saluta con straordinaria
allegria ed ottimismo rivoluzionario la nostra classe per il 1° maggio
2008, giornata internazionale del proletariato. Noi
riaffermiamo: nella completa attualità del Manifesto Comunista di Marx ed
Engels quale programma comune di tutti i comunisti e atto di nascita
del Movimento Comunista
Internazionale e del marxismo, vale a dire, del comunismo scientífico
come ideologia del proletariato e sistema sociale, ove si instaura il ruolo
storico della nostra classe e la meta: il sempre splendente comunismo; noi
riaffermiamo che la nostra ideologia oggi è il marxismo-leninismo-maoismo,
principalmente el maoismo; in cui noi ci sviluppiamo dal 1980 nella offensiva etrategica della
revoluzione mondiale; in cui la revoluzione peruviana è parte della rivoluzione
mondiale e con la guerra populare dà impulso allo sviluppo della nuova grande
ondata della rivoluzione proletaria mondiale, schiacciando la sinistra
offensiva controrivoluzionaria generale guidata dall’imperialismo yankee in
cui il PCP, applicando l’internazionalismo proletario, agisce come frazione
rossa dentro il Movimento Comunista Internazionale (MCI), puntando alla sua
riunificazione sotto le bandiere del marxismo-leninismo-maoismo,
principalmente del maoismo. SIAMO
NELLA OFFENSIVA STRATEGICA DELLA RIVOLUZIONE MONDIALE Mentre l’imperialismo
yankee è impantanato nella sua guerra imperialista in Medio Oriente, Africa e
America Latina e va accumulando sconfitta dopo sconfitta; la sua economia è
in aperta recesione e si estende alle altre economie del mondo, con una forte
inflazione, aumenti del prezzo del petrolio e degli alimenti, che colpisce
principalmente le immense masse di poveri del mondo; questo insieme alla
applicazione dei Trattati di Libero Commercio (TLC) che saccheggiano ovunque,
vedranno soccombere i cosiddetti “paesi in via di sviluppo”. “Il livello
di indebitamento degli Stati Uniti d’America continua a crescere. Come
risultato del deficit cronico in conto corrente…la posizione
dell’indebitamento netto degli Stati Uniti d’America si stima vicino ai 3
miliardi di dollari USA nel 2007, circa il 25% del Prodotto interno lordo”; “il
deprezzamento del dollaro degli USA è all’incirca del 35% dal 2002, superiore a quello delle principali valute. Circa un quarto di questa perdita di
valore è avvenuto tra il gennaio e il novembre del 2007” (Relazione 2008
della World Bank). Il dollaro permane in una caduta di livello quasi
verticale. Questo ha provocato una perdita finanziaria nelle riserve
internazionali dei paesi oppressi, una autentica sovvenzione alla economia
imperialista. I trasferimenti finanziari netti totali dai paesi oppressi ai
paesi imperialisti (per il pagamento di interessi ed altri pagamenti per
l’arrivo di investimenti), aumentarono dai 728 miliardi di dollari USA nel
2006 ai 760 miliardi nel 2007. Il capitalismo burocratico, che si sviluppa
nelle nazioni oppresse, trema di fronte a questo cosiddetto “tsunami
económico” che sta appena cominciando di fronte al prossimo prodursi della
guerra imperialista. Gli alleati
stanno isolando l’imperialismo yankee in Iraq. La Russia sta spolverando i
suoi missili, è in Iran. La Cina si mantiene in attesa, e contende agli USA e
alle altre potenze le ingenti ricchezze dell’Africa sanguinante e affamata,
sottomettendo i paesi africani sotto
la sua dipendenza (Sarkozy de Francia ha urlato ai quattro venti). La Cina ha
la pretesa di trasformarsi in superpotenza, avanzando in America Latina ed
in Asia. Nell’ultima citazione della NATO, gli USA hanno avanzato nel
loro obiettivo strategico verso una guerra contro la Russia, per conquistare
la “vecchia Europa”: nella posizione delle guerre stellari, e
dell’ampliamento della NATO verso altri paesi, offrendo, tra le altre cose,
un accesso indipendente al petrolio del Caucaso attraverso un Afghanistan assoggettato
al controllo della NATO. L’imperialismo
è ferito, però dà disperate zampate, prosegue sui soui piani egemonici nel
bel mezzo della lotta e dello scontro imperialista: Cerca di concentrare i
suoi sforzi e quelli della NATO in Afghanistan per estendere la sua
aggressione al Pakistan. Parlano di “vittoria americana”, non solo per i fini
elettorali in USA, ma anche per para
minacciare una “ritirata” e stanziare le truppe dentro Basi Militari nel nord
dell’Iraq ed usando maggiormente la Forza Aerea. Stanno forgiando un “accordo di pace” (di
divisione etnica -come in Jugoslavia), con l’accordo del governo
iraniano di Mahmoud Ahmadinejad, che all’inizio di aprile visitò l’Iraq, per
legittimare l’invasione yankee in cambio di vantaggi di breve durata). Ma gli
yankee, continuano a seminare intrighi e a complottare con i reazionari
Sauditi, Israeliani, Giordani, Turchi, ecc., despoti locali in Iraq come
quelli della milizia sunnita di Al Sahwa e di altri loro vassalli,
per preparare l’aggressione contro l’Iran in una nuova edizione della “Guerra
del Golfo”, questi sono i piani dell’imperialismo in questa regione. Nel
2003, l’allora sottosegretario della Difesa Paul Wolfowitz disse: “Il
petrolio è il principale motivo della guerra in Iraq”. La situazione
è che, indipendentemente dai cambiamenti in materia di energia nei prossimi
anni, sia gli USA e il Canada quanto l’Europa e l’Asia,“presto o tardi
dipenderanno sempre più dalle risorse del “gran crescente” del Medio Oriente,
Asia Centrale e Russia (ove rimane
quasi il 75% delle riserve mondiali di idrocarburi convenzionali però al
contempo permangono consumi
relativamente bassi)” (Real Instituto Elcano, dell’mperialismo
spagnolo, Documento di Lavoro N° 12, 27 de febrero de 2008). Contro
gli apologeti dell’imperialismo Lenin definì: “la tendenzia del
capitale financiero ad ampliare il suo spazio economico ed anche il suo
territorio in generale … in qualsiasi maniera, guardando alle fonti possibili
delle materie prime e temendo di rimanere indietro nella rabbiosa concorrenza”,
che è “lotta delle grandi potenze per la spartizione economica e
politica del mondo”, “per la nuova spartizione”.
Oggi, tutti gli imperialisti hanno sono malati della “lotta contro il
terrorismo” e per “potenziare
le Forze Speciali dei loro eserciti”. Le contraddizioni si stanno
aggravando. Contro i tentativi di nascondere le acute contraddizioni
dell’imperialismo con la teoria di un “solo imperialismo”, di “un
imperio globale”, di uno “sviluppo pacífico” (come sostenne il
c. Prachanda, al Plenum del CC del PCN(M), del gennaio de 2006), Lenin disse:
”Eccezione propria dell’inganno delle masse, la teoria “marxista” di
Kautsky no contiene nulla”. La reazione
mondiale attraversa gravi difficoltà, spetta ai comunisti del mondo avanzare
audacemente, concretizzare i Partiti Comunisti maoisti come necessita alla
rivoluzione. Noi comunisti dobbiamo continuare nella preparazione dell’inizio
o dello sviluppo della guerra popolare, conscienti del fatto che questa non
potrà avanzare di un solo passo senza una lotta accanita contro il revisionismo. SBARAGLIARE
LE POSIZIONI REVISIONISTE NEL MRI Nel MRI ci sono
posizioni revisioniste, ove persistono le tendenze egemoniste del PCR-USA;
posizioni che attentano apertamente contro la base del maoismo: il Potere,
contro la tesi della Direzione della rivoluzione sviluppata da Lenin; [1] contro la teoria
militare del proletariato: la guerra popolare definita dal Presidente Mao;
e, in alcuni componenti si evidenziano
problemi di comprensione completa del
maoismo come terza, nuova e superiore tappa del marxismo; oltre ad una non
applicazione di una ferma e sgace lotta delle due linee. [2] Per questo,
il MRI, assume una errata posizione di fronte all’ “accordo di pace” in Nepal
e alle montature controrivoluzionarie dell’ “accordo di pace” della LOD-CIA
nel Perú e converge con i piani dell’imperialismo e dei reazionari del
mondo. Questi problemi devono essere dibattuti da tutti i membri del MRI e
del MCI. Proponiamo: studio, dibattito e lotta delle due linee per imporre
il maoismo e schiacciare il revisionismo, a cui partecipino sia il PCP che il PCN(M). Gli “accordi
di pace” (“AP”) non sono coerenti alla tappa della offensiva strategica della
rivoluzione mondiale, nella quale l’imperialismo è impantanato. [3] Ciò che gli è
coerente è avanzare audacemente con la guerra popolare. Questi “AP” sono
piani dell’imperialismo, sono sgorbi capitolazionisti uniti alle guerre
genocide lanciate dall’imperialismo yankee contro i popoli del mondo: in
Iraq, in Afghanistan, in Palestina, in Serbia, in Somalia, in Colombia,
ecc. Il sinistro piano
egemonico semina la capitolazione con questi
“AP”. Ciò che perseguono è affogare nel sangue la rivoluzione;
vogliono dei Partiti Comunisti solo nel nome;senza maoismo, senza guerra
popolare, senza Direzione. [4] Gli
imperialisti diffondono lo slogan: “ogni cosa nella democrazia”; “la violenza
non risolve niente, non costruisce, solo il dialogo risolve”; che consegnino
i fucili (Nepal, Perú, Medio Oriente, ecc.), “che operi l’ONU come
supervisore” (un loro strumento ad hoc), ecc. È un piano dell’imperialismo
per seminare la confusione, per porre alla guida il luogo comune: “il
maoismo corrisponde al partecipare alle elezioni”. [5] Alla fine
come all’inizio, coloro che portano avanti questi “AP”, indipendentemente da
chi siano e da che cosa pensino, convergono e servono i piani
dell’imperialismo. Esprimiamo
la nostra piena ed incondizionata adesione al Presidente Gonzalo, alla nostra
Base di Unità Partitaria ed al compagno che dirige tutto il Partido e ci
uniamo all’appello del PCP (dicembre del 2007) fatto ai comunisti: ad
armarsi con il maoísmo per affrontare con la guerra popular le guerre
lanciate dall’imperialismo; a smascherare coloro che convergono con i piani
dell’imperialismo; alla linea proletaria del PCN(M) di proseguire la guerra
populare; a conquistare il podere completo e completamente, a non lasciare
mai il fucile. LA
GUERRA POPULAR E’ DIVENTATA LA PIETRA DI DEMARCAZIONE TRA MAOISMO E
REVISIONISMO Ciò che è fondamentale
nel pensiero gonzalo, come applicazione del maoismo alla nostra rivoluzione,
è il problema del Potere: La conquista del Potere in Perú, completo e
completamente, como parte de la conquista del Poter per il proletariato a
livello mondiale. Il PCP lo sta plasmando nei Comitati Popolari, nelle Basi
di Apoggio e nella Repubblica Popolare di Nuova Democrazia in formazione come
parte della costruzione del Potere per instaurare la Repubblica Popolare del
Perú, instaurando così la dittatura del proletariato poiché senza di essa non
andiamo verso il comunismo. Questo è ciò che richiede un Partito maoista con
una Direzione ed un pensiero guida; noi abbiamo un Partido Comunista
marxista-lnderlo con la guerra popolare; il cui motore di sviluppo è la lotta
delle due linee, tra la linea proletaria e la linea borghese o non proletaria
in generale, in essenza e principalmente una lotta contro il
revisionismo. [6] La nostra
guerra popolare dimostra la validità universale del maoismo in circa 28 anni
di vittorie ed arretramenti, traendo lezioni da questi. Dimostrando che la
guerra popolare è dura e prolungata, ma vittoriosa ed invincibile; che il
Partito non si ferma mai, assume con risoluzione e fermezza il proprio
compito centrale: la conquista del Potere per la classe ed il popolo
attraverso la guerra popolare. Il Partito, in questi 15 anni, si è mantenuto
fermamente alla Direzione del Presidente Gonzalo; ciò ha prodotto come
risultato un nuovo salto nel Partito, forgiando una Direzione in e per la
guerra popolare al servizio della rivoluzione mondiale; schiacciando in mezzo
ad una dura lotta delle due linee, le linee opposte. Il Partito ha portato
avanti le azioni decise dentro i piani e le campagne e “la realtà ha
dimostrato ampiamente la giustezza (...) unendoci e difendendo il
nuovo Potere, la giustezza era di mantenere alto il nuovo Potere e il ritmo
con il Partito e con l’Esercito Popolare di Liberazione, che assunse il suo
ruolo di difendere il nuovo Potere ed infatti non sono mai riuscitii a
separarci dalle masse, questo mai, ciò ci permette di vedere che ci siamo
sempre, che non c’è lotta delle masse in sui non si menzioni il Partito”.
Così, il Partito ha schiacciato le “offensive finali” e la campagna
controrivoluzionaria del “AP”. Il Partido ha risolto i propri compiti di
fronte alla detenzione della nostra Direzione e di quadri, nella lotta contro
la LOD revisionista e capitolazionista (inizio, avanzamento e sconfitta),
ossia nel costruire la conquista del potere attraverso la guerra. Ciò che
è principale fu il mantenere la unità del Partito fondata sui principi e con
esso la guerra popolare ha continuato a svilupparsi. La militanza si
viene forgiando in una lotta implacabile contro il revisionismo, sviluppando
la costruzione concentrica, nutrita di tutta l’esperienza partitaria. Il
Partito va raggrupandosi e si assoggetta a tutto il sistema di direzione
partitaria, producendo energia sempre di più nella costruzione di eventi
quali il nuovo Congresso e le nuove campagne, mobilitando le masse,
imparando, educandole alla violenza rivoluzionaria, alla clandestinità.
Combattendo il fascismo con la guerra populare. Siamo
convinti che, nel mondo, dove c’è un solo comunista, la sinistra saprà
combattere e proseguirà la guerra
popolare quali che siano le condizioni, nel mezzo del genocidio e deglle decapitazioni,
smascherando i piani dell’imperialismo e schiacciando il revisionismo. La
lotta sarà lunga, complessa e difficile, ma finalmente il maoismo si imporrà
con la guerra popolare per cui abbiamo bisogno di Partiti Comunisti maoisti,
militarizzati, che inizino e sviluppino guerre popolari per confluire nella
guerra popolare unico modo di battere l’imperialismo e la reazione dalla
faccia della terra. Onore e gloria al proletariato internazionale! INNALZARE,
DIFENDERE ED APPLICARE IL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO, PRINCIPALMENTE IL
MAOISMO! Movimento Popolare Perú NOTE
DEL TRADUTTORE [1] [è interessante notare come anche in Italia nelle LOD
carcerarie e nelle aree movimentiste si sia sviluppata questa opposizione
alla tesi della Direzione, dietro la falsa motivazione della critica al culto
della personalità, cosa che non era mai comparsa invece nel movimento
rivoluzionarioin Italia, e che semmai aveva delle similitudini proprio in
organizzazioni “combattenti” movimentiste come “prima linea”, ndT] [2] [è interessante notare come anche in
Italia in gruppi pseudo marxisti-leninisti-maoisti si sia invece applicata la
pratica dell’espulsione prematura delle posizioni di minoranza anziché
sviluppare nella pratica la costruzione attraverso la lotta delle due linee:
in questo l’immaturità culturale del movimento comunista nel nostro paese,
che ha sempre rinnegato il padre, Gramsci, e scopiazzato il figlio degenere e
padre del revisionismo, Togliatti, il quale non a caso appena arrivato dalla
Urss per fare ciò che un comunista non avrebbe dovuto fare, il lealista con
la borghesia, procedette ad una sordida epurazione di posizioni
rivoluzionarie e massimaliste dal PCd’I, provvedendo anche a cambiarne il
nome, ndT] [3] [ovviamente i fautori del
superamento del comunismo, che alloggiano anche nelle false vesti di
rivoluzionari occidentali, non condividono questa analisi, e vedono invece
meccanicamente i termini quantitativi ed esaltati dai media, delle offensive
imperialiste in Medio Oriente, delle campagne sedicenti “anti-droga” ed “anti-terrorismo”
dell’imperialismo, come predominanti sulla tendenza rivoluzionaria delle
masse dei popoli oppressi e del proletariato mondiale; in pratica coloro che
per disfunzione ideologica non comprendono questo aspetto scivolano poi
inevitabilmente nella controrivoluzione e nelle LOD, ovviamente però in
assenza di un forte scontro interno ai paesi imperialisti, questo comporta la
necessità da parte dell’imperialismo di “coprire” questi traditori e di
mantener loro una patina di “rivoluzionarietà”, come è stato fatto sin dal
1983 con i dissociati e sin dal 1987 con i fautori della soluzione politica e
con quanti hanno iniziato con le più diverse giustificazioni personali a
mercanteggiare con lo Stato in cambio di benefici giudiziari quali lavoro
esterno, semilibertà, affidamento in prova ai servizi sociali, ecc.; che
questo sia vero es attuale lo dimostra quale è il grande appoggio che costoro
hanno ricevuto e continuano a ricevere dalla “sinistra istituzionale”, al cui
disfacimento loro stessi hanno involontariamente collaborato causandosi nuovi
danni a dimostrazione che a parte la via rivoluzionaria non vi è alcuna
alternativa in campo politico e di dignità di classe nemmeno nei paesi
imperialisti e specialmente in fase di crisi generale e di acute recessioni] [4] [Ciò che le organizzazioni
revisioniste false marxiste-leniniste e sedicenti
marxiste-leniniste-maoiste (per non
parlare dei gruppi revisionisti trotsko-bordighisti ecc.) operano in Italia
ed Europa, per confondere le acque e spacciarsi per rivoluzionari è in
particolar modo questo: in assenza di una loro capacità di esercitare
direzione sul fiume delle masse, e quindi in assenza di una loro capacità di
lavorare per costruire il Fronte delle masse, in assenza di loro passi
concreti verso la costruzione dell’Esercito proletario, in assenza di una
loro presenza almeno qualitativamente all’altezza dei compiti di Partito,
spacciano una loro condizione di pseudo-clandestinità del tutto raggiungibile
peraltro persino in internet, per “pratica rivoluzionaria”, esortano le
compagini proletarie a “seguirli” e si lamentano delle “persecuzioni” che li
colpiscono come se esse fossero esplicazione della impossibilità di operare
“legalmente”. In pratica nascondono la loro incapacità di praticare in
termini rivoluzionari la clandestinità con la negazione dei diritti a cui
sono “collettivamente” impediti dalla loro stessa inettitudine.] [5] [Non a caso
anche in Italia, ci fu la propoasta di partecipazione alle elezioni
politiche (stranamente fatta dopo pochi mesi dalle ultime elezioni con
Berlusconi vincente) riproponendo un luogo comune proposto dal “nPci”
nell’autunno del 2001 come “soluzione politica” al problema della
“visibilità” dei prigionieri rivoluzionari che non a caso non risposero
all’appello, mentre non risposero all’appello nemmeno promotori di LOD che
non avevano sufficiente sicurezza all’epoca di poterlo fare senza pagare dei
prezzi; il che si dimostra in linea di continuità storica con altre
organizzazioni neorevisioniste, come la sedicente “Cellula per la
costituzione del PCC” (1990-2000) ndT] [6] [nelle campagne di
mistificazione che le organizzazioni revisioniste false marxiste-leniniste e
sedicenti marxiste-leniniste-maoiste creano (per non parlare dei gruppi
revisionisti trotsko-bordighisti ecc.), ad immagine e somiglianza delle
necessità dell’imperialismo di disporre di una sinistra il più possibile allineata
alla teoria della “impossibilità” di uno sfociare rivoluzionario delle lotte
delle masse, conta moltissimo lo spacciarsi costoro per “proletari”, dietro
il termine “compagni” in realtà stanno molto spesso delle concezioni borghesi
che la storia stessa della dominanza revisionista e piccolo-borghese
(idealismo, operaismo di cattedra, ecc.) nel movimento comunista in Italia,
ha reso dominanti anche attraverso una attività pubblicistica
semi-monopolistica sostenuta da parti “illuminate” della borghesia
imperialista; pur differenziandosi da queste ultime correnti
piccolo-borghesi, le correnti revisioniste continuano imperterrite a
sostenere un “Partito” senza masse, una Direzione senza militanti, una
politica insomma che si sostiene non nella pratica sociale e rivoluzionaria,
ma nella propaganda metodologicamente borghese o di ispirazione
pre-sovietica, cospirativa ed in definitiva anti-marxista, ndT] |
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