E RIDAJE MA ERI O NO UN KILLER DI
GELLI E DELLA MAFIA ?
FIRMAVI O NO “BR” ESSENDONE ALL’OPPOSTO ?
FACEVI O NO SCEMPIO DELLA VITA DEL COMPAGNO VERBANO, O NAZISTA DI MERDA ?
MILANO - Valerio Fioravanti parla da uomo libero e ribadisce quanto ha sempre sostenuto anche negli anni trascorsi in carcere dopo essere stato giudicato colpevole per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: lui e la moglie Francesca Mambro, a sua volta condannata, non hanno nulla a che vedere con l'attentato terroristico che costò la vita a 85 persone. Anzi: su quanto accadde quella mattina «ci sono spazi per lavorare».
«CI PENSI CHI HA TITOLI» - «Ci sono spazi per lavorare - ha precisato Fioravanti all'Ansa - ma lo devono fare persone più titolate di me. Persone competenti ed anche neutrali, visto che io sono parte in causa». Da tempo, Fioravanti chiede una nuova lettura del processo per la strage di Bologna. Due anni fa, in occasione della pubblicazione del libro di Andrea Colombo («Storia nera. Bologna, la verità di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti»), l'ex fondatore dei Nar lanciò un messaggio chiaro: «Ora che ho finito di scontare la pena, che sono un uomo libero, chiedo di ragionare sul processo della strage di Bologna, cercare la sua verità storica. I processi non si discutono ma la storia è più complessa».
Un messaggio a chi? La
storia è più complessa? Qui c'è un tentativo di depistaggio che da tempo sta avvenendo, e cioè dalla pista fascista e
istituzionale (servizi segreti, P2) a una pista araba, palestinese e libica.
LA
COSTITUZIONE E GLI «EX TERRORISTI» - Non è toccato
dalle reazioni, indignate, di chi grida allo scandalo per l'epilogo della sua
vicenda giudiziaria. «Se torniamo a nasconderci dietro
a barricate ideologiche, si ferma nuovamente tutto, torniamo allo scontro
frontale e non si va da nessuna parte» ha detto all'Adnkronos.
«Dovremmo anche ricordarci che la nostra Costituzione, non a caso, è stata
scritta da ex terroristi, da persone che fino al '43 erano considerate
ufficialmente dei terroristi - commenta l'ex leader
dei Nuclei Armati Rivoluzionari -. Alcuni di questi "ex terroristi"
sono stati anche condannati a morte e poi hanno avuto occasione di scrivere la
Costituzione e l'hanno scritta in questo modo. Quindi non è un caso, forse, che
la nostra Carta abbia previsto questi meccanismi di
riabilitazione». E quanto alla riapertura delle
indagini sulla strage del 1980, spiega: «Io non limiterei la questione alle
indagini, direi che questo è un problema vero, è un
problema storico, politico, anche culturale, una parte di questo lavoro forse
la farà la magistratura, ma poi ci sono altre parti di questo lavoro che devono
esser fatte da intellettuali, storici, giornalisti. Io non sono tra quelli che
pensano che se una cosa non è stata scritta dai tribunali non esiste». «I
tribunali - aggiunge - hanno fatto la loro parte, hanno fatto un processo vent'anni fa con gli elementi che erano noti allora. Sono
passati anni e adesso vengono a galla nuovi elementi. Altri, non
necessariamente dei magistrati, dovrebbero rivedere quel contesto.
Io non ho più motivi personali, non temo più niente, quello che doveva
succedermi è successo. Spero che per il bene di tutti noi, del Paese, di un po'
di conoscenza condivisa, qualcuno abbia tempo e modo di ragionare sulle cose
nuove che stanno venendo fuori».
Qui siamo alla provocazione bella
e buona. Chiamare terroristi (anche se tra virgolette)
gli estensori della Costituzione. I veri terroristi erano quei merdosi che si rifanno alla sua merdosa ideologia, ovvero i nazifascisti.
Non scordiamoci di Marzabotto e delle
alle altre stragi nazifasciste in Italia. Chiamare terroristi gli estensori della Costituzione
significa definire terroristi i partigiani e così riabilitare i nazifascisti. E Fioravanti da con
questo intervento il suo contributo in quanto non si pente certo di essere un
fascista.
«UN CASO ESEMPLARE» - Intanto la vicenda di Fioravanti viene indicata dai Radicali come un caso esemplare: «Fioravanti è un uomo che ha scontato la sua pena - commenta Marco Cappato, del comitato nazionale del movimento -. Il suo caso rappresenta uno dei rarissimi esempi di speranza per lo stato di diritto in Italia». «In Italia - aggiunge l'esponente radicale - ci sono circa 200.000 reati che vanno in prescrizione ogni anno, di cui 100.000 sarebbero stati giudicati colpevoli. È questa - conclude Cappato - la vergogna e l'infamia della giustizia in questo paese.
Be che dire solo delle merde possono solidarizzare con una merda. D'altronde
cosa che razza di difensori di diritti sono questi radicali che non dicono
niente sulla tortura attuata in Italia attraverso le cosiddette"armi non
letali" e il controllo e condizionamento mentale?
«FINIRA' IN
PARLAMENTO» - Dura però la
reazione dell'associazione dei parenti delle vittime.
Secondo il presidente, Paolo Bolognesi, «adesso andrà in Parlamento». Secondo
Bolognesi, Fioravanti e la Mambro «hanno capito che
conviene stare zitti» e ottenere così sconti di pena, invece «di chiedere la revisione del processo su temi che non ci sono...».
«L'errore è stato fatto anni fa», secondo il portavoce
delle famiglie. Per la precisione cinque anni fa, quando fu
concessa la libertà condizionale al pluriergastolano. Per riconoscere
quel beneficio, infatti, «uno dei requisiti è di essersi resi conto, di aver
capito gli errori fatti. Ma lui si è sempre professato
innocente, quindi non ha capito». Nè, secondo
Bolognesi, «ha risarcito le vittime». Dunque, «prima
di concedere quel beneficio si dovevano approfondire questi aspetti e non è
stato fatto. Qui sta l'errore. Noi lo abbiamo gridato e detto, ci hanno dato
dei 'giustizialistì... Ebbene, questo è il risultato». E ora, prevede Bolognesi, «succederà la stessa cosa con Mambro: hanno capito che gli conviene stare zitti e così
diventano mondi da ogni peccato: basta aspettare un pò e uno che ha ucciso 97
persone torna tranquillamente libero. Spero che
adesso, a definirlo delinquente, non si vada in galera per questo».
Indubbiamente il silenzio è d'oro.
Ma forse quello che fanno fatica a capire quelli
dell'associazione parenti delle vittime, è che in Italia come è quella attuale,
ovvero reazionaria, fascista e razzista, non ci si deve meravigliare della
riabilitazione dei fascisti. Come si diceva una volta il problema è politico è combattere la fascistizzazione
strisciante che sta attraversando tutta la società italiana.
03 agosto 2009
Link http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_03/fioravanti_spazi_per_lavorare_sul_processo_61b27502-8037-11de-bb07-00144f02aabc.shtml