SEMPRE PIU' SERVI

"La Stampa" di venerdì 12 giugno riporta la notizia - a
pagina 6 - di un attacco, avvenuto alle ore 7:00 del giorno
precedente, di alcuni taliban ad una pattuglia italiana
vicino ad Herat, in Afghanistan, con l'esito di tre
paracadutisti feriti, di cui uno grave.
Nella pagina successiva si trova un articolo di Francesco
Grignetti da Roma nel quale si dà voce ai generali: David
Petraeus, comandante delle forze yanqui in Iraq ed
Afghanistan, e Marco Bertolini, capo di stato maggiore del
contingente della Nato.
Scrive il pennivendolo reazionario: <il comando di
Herat: "non sono azioni di polizia, sono battaglie con un
volume di fuoco enorme... non siamo più in difesa. E' ora
di dare battaglia">; quindi nel catenaccio precisa: <più
mezzi e nuova tattica: in (così nell'originale, n.d.r.)
nostri in prima linea>.
Come tutti sanno questa impresa imperialista fu voluta
dagli yanqui nel 2001, dopo i presunti attentati delle
Torri gemelle di New York - in realtà diverse prove
dimostrano che le esplosioni avvennero dall'interno dei
grattacieli prima dello schianto degli aerei suicidi - per
vendicarsi contro il regime taliban, presunto sostenitore
di Osama bin-Laden, colui che si autoaccusò dell'avvenuto
soltanto per aiutare il suo degno compare Giorgio
Camminatore Macchia (le due famiglie sono in rapporti di
affari petroliferi da decenni).
Ora che dopo nove anni gli yanqui sono impantanati in una
guerra che stanno perdendo, cercano aiuto nei loro sudditi
della Nato: questo è il senso delle parole scritte dal
quotidiano reazionario torinese; siccome il governo di Al
Tappone sta cercando disperatamente di accreditarsi come il
suddito più zerbino degli yanqui, agisce tramite i
quotidiani reazionari e borghesi per convincere gli
italiani della bontà umanitaria dell'invio di ancora più
soldati in Afghanistan.
E la falsa opposizione borghese, compresa quella sedicente
comunista forzatamente extraparlamentare, che fa? Tace!

Torino, 10 giugno 2009


Stefano Ghio - Torino

Stefano Ghio - Torino