Quando qualche pazzo scatenato in finir di prima epoca tangentara decise di rendere civile lo status di poliziotto penitenziario, invece di tenerli come militari i secondini o guardie o bisme o agenti di custodia che dir si voglia, non sapeva forse la gravità del suo gesto.

Non fu solo lo stillicidio di doppiette suicidarie e la cascata di morti di causa sconosciuta che iniziò a piovere sulle galere.

Non fu solo l'arrivo di armi elettroniche e di manipolazione mentale nelle galere, provenienti dagli States anche su dritta di furbacchioni fascistoni mafiosetti di lingua lunga e di lunga pena almeno sulla carta, fu anche la questione delle competenze.

Le scorte dei carcerati, per aiutar la mafia, vennero a essere di competenza del DAP e non più dell'Arma dei carabinieri i quali certo fascisti lo erano con noi compagni, ma certamente di infiltrazione più difficile poiché non costantemente a contatto con la popolazione carcerata. Il giochino fu costruito sulla scusa che i carabinieri portavano i carcerati in traduzione con gli orrendi schiavettoni, e invece i bravi di don Rodrigo, li portavano con il guinzaglio simile a quello dei cani.

Ma la cosa straordinaria fu quando fecero poi la legge che permise la carriera di alto grado anche alla polizia penitenziaria sicché oggigiorno può capitare come in guerra di veder arrivare generali plurigradati della penitenziaria, che sembrano i generali di Pearl Harbur con la brooklin tra i denti.

Per non dire appunto della conseguenza: generali capitani marescialli ufficiali e sottoufficiali, anche donne, a sostituire gradatamente i magistrati all'interno del DAP. Con le conseguenze che si possono immaginare, specie in materia di circolari applicative e vessatorie.

Adesso poi con la denuncia del sottosegretario del governo Prodi, Manconi, si è venuti a sapere che le guardie fanno pure le azioni punitive in stile sequestro Amerio, con il cartello con le scritte sul corpo del detenuto che, dopo le botte, si deve prendere pure le umiliazioni.

Evidentemente hanno da smaltire qualcosa che non gli appartiene, questi giovani "lioni".

Poi c'è la questione delle loro parentele nelle ditte che appaltano i servizi interni, la vendita "regolamentata" di computer piratati ai detenuti, ecc.

Ma attenti, non è finita: a Venezia e Napoli han pure il porticciolo.

E non è finita ancora: fanno pure da scorta e e portineria agli uffici giudiziari.

Ma non erano così pochi, porelli ?

(17-4-2008)