riceviamo e pubblichiamo da www.controappunto.org 13-6-2009

Di notevole interesse la analisi che segue sulla visita di Gheddafi al nostro paese durante il terzo mandamento del capo bastone Berlusca

    Al di là delle sceneggiate contrapposte, al di là delle tende beduine e di  chi protesta per le tende, al di là delle sceneggiate e delle barzellette dei leader una cosa è certa:    i migranti continueranno a venire nessun accordo potrà fermarli, sono costretti a mettersi in cammino sospinti dalla forza motrice dell'insostenibiltà della non vita, continueranno a morire nel  deserto, continueranno a morire in fondo al mare.
    In pasto al popolo bue si dà l'accordo sull'immigrazione, in pasto si dà il  riconoscimento dei torti fascisti in Libia, con tanto di film "riparatore" che dice  la verità che tutti sanno.
    I problemi reali restano sullo sfondo, anche per i contestatori ondivaghi; l'Italia presenta le sue scuse, per i campi di concentramento dove furono  accoppati bambini, donne ed uomini di Libia: tante scuse per i campi di  concentramento passati, intanto campi di concentramento odierni di qua e di là delle sponde:  tanto per i morti passati scusa si può chiedere, tanto per fare nuovi morti tocca accordarsi: nuovi morti e  nuovi affari valgono ben la  restituzione di una Venere di Cirene!: una messa val bene  una messa, una venere val bene  una venere di fronte agli  affari. L'Italia di Berlusconi assicura 5 miliardi di dollari per  una strada  costiera di più di 1600 chilometri che unirà Libia Tunisia ed  Egitto, sminamento della Libia, pensioni alle vittime delle mine...... I fascisti  facevano le strade, i democratici fanno le super strade! e in cambio? solo la  presunta fermata dei migranti? solo un accumulo di cadaveri  che sul mercato: quanto valgono?
    E via! una Venere è pur sempre una Venere! di fronte ai rifiutati umani, e  il business  val più di una Venere pur se di Cirene! figurati quanto vale  rispetto ai morti di fame.

    Ma prima di parlare degli interessi reali che marciano sulla pelle e a spese  della pelle dei lavoratori migranti ed autoctoni , qualche osservazione sul  grande spettacolo messo su da capi di Stato e contestatori debbo dirla.
    La società dell'irreale REALITY SHOW, marcia alla grande per tutti i versanti:  da un lato i governanti con le loro barzellette sagaci, con la loro presunta  capacità di grandi statisti ,spiritosi pure! oppure con le foto del martire appesa al collo e con un eroe vecchio superstite esibito; dall'altra un'altra esibizione a suon di fumogeni e di vernice rossa: una cosa che mi lascia sconcertata.
    I giovani ondivaghi protestavano per denunciare la realtà vera ossia per  dire la vostra sceneggiata fa  solo schifo voi vi accordate sulla pelle dei morti passati per fare nuovi morti , questo almeno era nelle intenzioni però accade, quando non si ha il quadro complessivo e complesso di una realtà complessiva e complessa, che certe sceneggiate lasciano il tempo che trovano, anzi fanno più che da supporto al piano che i governanti portano  avanti. E' sgradevole da sentire, ma in effetti così stanno le cose.
    Allora prendiamo le dichiarazioni  di Gheddafi, che tanto scalpore hanno  fatto.
    "Che differenza c'è tra l'attacco degli americani nel 1986 contro le nostre  case e le azioni terroristiche di Osama Bin Laden?", "Il mondo vive all'ombra del terrorismo ufficiale", "Bin Laden non ha uno Stato ma l'America è uno Stato con regole internazionali", "il terrorismo non basta condannarlo, occorre ricercarne le cause", "che male c'è se la Corea del nord vuole essere comunista? O se l'Afghanistan  è in mano ai mullah? Non è forse il Vaticano un rispettabile Stato teocratico con rappresentanze in tutto il mondo?", "È stata una buona idea far crollare il regime iracheno spalancando le porte ad Al Qaeda? Grazie agli Usa oggi l'Iraq è diventato terreno di battaglia per Al Qaeda mentre con Saddam Hussein era un bastione contro il terrorismo", "Perché la Corea del nord e l'Iran cercano oggi la bomba atomica? Perché non è stato offerto loro nulla in cambio".

   
Ma chi è che parla? un non global un no war? e i giovani ondivaghi  contestavano uno che dice le cose che dicono o dicevano loro: un OSSIMORO mica da niente!  questo accadimento mediatico risponde alla domanda che tanti pacifisti o pacifinti si fanno: ma come mai, perché sempre di meno alle manifestazioni contro le guerre? forse perché, mi rispondo io, si sono accorti che poi in finale dentro un gioco perverso si mettono in cui alla fine non fai che gli interessi di una parte o dell'altra, forse  gli fa schifo di stare in questo reality show o almeno gli è venuto a noia.
    Al di là delle piazzarolate, degli show di tutti i partecipanti al reality,  il giorno dopo forse si incomincia a capire quale è la realtà vera, e perché Gheddafi è venuto proprio in Italia a fare le sue bordate contro l'America.
    Si intrecciano "ragioni"  nazionali ed internazionali: che sinteticamente posso riassumere in : scontro fra USA ed Europa su questioni geopolitiche e di risorse energetiche, e scontri interni in merito a: come collocarsi in questo scontro.
    Infatti Obama aspetta il cavaliere per chiedergli conto del fatto che l'Italia si sia trasformata in un palcoscenico in cui si paragonavano gli Usa a Bin.
    Per giostrarsi fra medioriente, Europa ed Usa bisogna essere Andreotti o Craxi, non basta essere cavaliere, come minimo bisogna essere commendatore!

    Bene(!!??) ragazzi per chi avete fatto la piazzarolata questa volta? per i migranti o per altro?
   Non solo nello scontro internazionale rischiate di essere il supporto o dell'Europa o degli USA, di fare da cassa di risonanza degli uni o degli altri, ma pure sul piano interno correte questo rischio: giacché nel suo delirio di onnipotenza il cavaliere non si è  accorto che un  altro siluro gli è   arrivato, da "sinistra"?, io sono convinta più che altro dal suo stesso schieramento o  meglio da un mescolanza di "franchi tiratori" interni al suo schieramento e di oppositori. Il logoramento di Berlusconi, malgrado la vittoria elettorale, procede; il processo di rimessa "in onda" della nuova Balena Bianca pure, la signora Rosa Bindi in sostanza come leader di punta della nuova Balena Bianca si propone e dice "dentro UDC e Italia dei valori" per ora, ma nella Balena Bianca c'è posto per tutte le correnti: da destra più destra a  sinistra, ci può stare pure la Lega, che poi: che è di destra??!!! oh la  votano in massa gli operai che votano! interpreta il bisogno  di sicurezza dei cittadini insieme a Di Pietro, e mentre qui si chiacchiera ancora di Veronica, Noemi ed intercettazioni, la  Balena Bianca ritorna, e magari... (CENSURA) al Quirinale, chissà!
    Questo per dire come poi la pochezza delle analisi sulla conoscenza dei dati  reali, porta solo al fatto che si fa da pedine dei  "giochi" che stanno oltre le piazzarolate.
   
E continuate  con i giochi di ruolo, ragazzi!
    Gheddafi intanto non si è impressionato più di tanto di questa piazzarolata,  Gheddafi è uno che all'età vostra più o meno faceva un Golpe, Gheddafi è uno che agli italiani disse fuori con tutti i beni sequestrati, Gheddafi è uno che a suo figlio ha detto: fuori, a cuccia e non rompere, per ora non rompe più di tanto, per ora!

   Colonialismo, neocolonialismo, post neocolonialismo  si susseguono....coi governi sinistri  e destri, con imperi occidentali ed orientali: un tempo si diceva non allineati, ma in effetti alla zona di influenza Sovietica i paesi non allineati  appartenevano  e con la complicità dei servi governi locali, tra lotte intestine di bande di questo o quel potentato di turno al di là delle  rive, i paesi del terzo mondo o "in via di svuluppo" cambiavano schieramento di qua o di là: in mezzo chi moriva e chi muore oggi, chi cerca di salvare la pelle fuggendo ora.

  Ne hanno viste tante di "rivoluzioni" quelli dell'età mia: da quella del Vietnam, a quella di velluto a quella dei garofani a quella....iraniana!
    In Libia c'è da tanto solo lui,  sempre lui, Gheddafi, invece.
    Perché Gheddafi è stato a suo tempo nel Baath socialista, poi si inventò la terza via, anche lui ! col suo libretto verde: niente  capitalismo e niente  socialismo, democrazia  partecipata! poi  a chi gli diceva  quale democrazia? e i diritti umani? rispondeva: "l'Africa non necessita di democrazia, ma di pompe d'acqua. L'Africa ha bisogno di cibo e medicine". Ed ora? ora, fra l'altro, viene a fare la campagna elettorale per l'Iran: parla di donne e beve ad un bicchiere con un beveraggio rosso: è succo di tarocco o vino? In ogni caso i sui discorsi vogliono dire: via dall'Iran gli integralisti, dentro gli islamici moderati.
    Lui sì che, non essendo cavaliere, ma beduino e colonnello  si sa destreggiare tra Usa ed  Europa: vedremo con la Cina, vedremo.
    Da tempo ha ripreso i rapporti con Washington smantellando il programma nucleare e decidendo di pagare i risarcimenti per l'attentato di Lockerbie, contemporaneamente si pone come testa di ponte con i rapporti con l'Europa, e insieme ad altri paesi del Golfo penetra nei capitali Europei, Usa, nel capitale internazionale, che poi nelle multinazionali: tutti parenti serpenti.  Quello che non si dice in certi incontri e in certi viaggi è più importante di quello che si dice mediaticamente, Gheddafi è venuto anche per fare da eco ad Obama che era venuto giorni fa a dire all'Europa: dentro la Turchia, che da lì si diramano tutte le pipeline.
Il suo risultato e non solo il suo lo ha ottenuto:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=43


    "La proposta americana è di suddividere i 60 minuti di vertice in due sessioni separate: i primi 30 nei quali Obama e Berlusconi saranno da soli, assieme agli interpreti, e i secondi 30 con la formula «1+7» ovvero allargati alla delegazione di consiglieri, che nel caso degli americani includeranno il Segretario di stato Hillary Clinton, il capo di gabinetto Rahm Emanuel, il consigliere per la sicurezza James Jones e quattro alti funzionari del Dipartimento di Stato. Tale organizzazione dei colloqui, che secondo fonti a Washington non avrebbe ancora avuto l'assenso italiano, punterebbe a raggiungere un duplice scopo. Da un lato offrire a Obama la possibilità di parlare con franchezza a Berlusconi sui temi che più hanno fatto ombra alle relazioni negli ultimi mesi: dal tentativo italiano di avere un solitario ruolo di mediazione nei rapporti di Washington con Mosca e Teheran
fino alle frasi del premier contro la multiculturalità e sul fatto di essere il leader politicamente più esperto del G8 [!!!]. Dall'altro consentire a Hillary, Emanuel e Jones di esplorare l'agenda del G8 dell'Aquila, verificando poi la disponibilità italiana ad accogliere alcuni detenuti di Guantanamo, garantire più impegno in Afghanistan ed esplorare comuni posizioni su energia e clima, dalla realizzazione dei nuovi oleodotti alla riattivazione delle centrali nucleari in Italia fino alla conferenza Onu di Copenhagen in dicembre sul dopo-Protocollo di Kyoto."

 Questo le agenzie a botta calda, poi si dice che la questione non ha scandalizzato più di tanto, ma in effetti  si stanno aspettando i risultati elettorali dall'Iran o pilotando per giungere poi a dipanare questioni geopolitiche.

    L'Italia è il primo partner commerciale della Libia non solo perché la Libia è il fornitore di petrolio e di gas più a portata di tubo, ma  anche perché il passato di colonialismo pure se straccione i suoi "frutti" li dà. La Libia è tra i primi fornitori di gas per l'Italia; petrolio 30% del fabbisogno italiano, 1/3 dell'export libico,
da altro canto l'Italia è il primo fornitore di manufatti industriali in Libia: nel 2007 ha raggiunto un fatturato di 1,6 miliardi di euro maggiore di Francia e Germania e Cina messi in insieme! disse pomposamente il governo: bell'incasso per le imprese italiane che faranno la super strada costiera e non solo.
   

    Queste sono cifre del 2007 e  le ho riportate per rendere evidente  come le cose sono complesse, bisogna, infatti,  valutare la crisi attualmente in corso, cioè lo stop della produzione industriale, la difficile situazione economica attuale e di conseguenza la situazione  politica generale in cui globalmente ci si trova.
   

    Nessun problema per la Libia di acquistare merci con tutti i petrodollari  che ha, ottimo mercato per le industrie Italiane ed Europee , ma non sottovalutiamo   un fatto.
 

    Qualsiasi risorsa più o meno naturale non dura all'infinito, caduca è come tutto il resto, gas e petrolio non durano in eterno, la popolazione globale malgrado la moria esponenziale e le misure per stoppare le nascite è in continuo aumento: 1,3 miliardi in Cina, 1,15 miliardi in India, paesi a capitale rampante, ma il dato, il dato più significativo è che il Sub-Sahara malgrado guerre, colera, HIV e tutto il resto,  sta intorno ad un miliardo di popolazione: ci troviamo di fronte ad 1 miliardo di potenziali profughi che in Libia trova una delle vie di fuga.
 

    Questo miliardo di sopravvissuti che si somma al numero di quelli che meglio se la sfangano più o meno è il fattore che metterà in crisi il sistema globale del capitalismo.
 

    Dato di fatto naturale  che mette in crisi tutti gli ismi e tutti gli isti, tranne LA RIVOLUZIONE E I RIVOLUZIONARI perché questi fuggitivi che si sommeranno agli stanziali, dopo un periodo non so quanto più o meno  lungo di  scannamento reciproco per entrare nel meccanismo della produzione,  porterà poi  alla fuga di massa dal meccanismo di produzione. E questa la ragione di fondo della fortresse Europa, dei pacchetti sicurezza , delle muraglie che sorgono qua e là, dei confini tra America Settentrionale e Stati confinanti: troppe merci, troppi morti di fame che non se le possono comprare, troppa forza lavoro che non può essere adoperata come forza lavoro, quando sono troppi sono troppi ! quale esercito di riserva ? tutti riservisti ? Il Papa non la sa ma pure lui,  con la sua fissa contro il preservativo...fa il tifo per la rivoluzione. Qui tutti fanno i tifosi, senza avere ben chiaro per che cosa, e quando dico il Papa che si trova a fare il tifo nemmeno lui sapendo per che cosa, che in sostanza è come i ragazzi dell'onda, penso di aver dato una idea chiara di come sia in crisi il sistema capitale.
    

    C'è troppo di tutto e di tutti, di contro l'acqua che è una  risorsa primaria è poca per tutto questo troppo e troppi, non solo l'acqua  anche il  petrolio e il gas sono pochi per tutto questo troppo e troppi.
 

    La Libia col suo petrolio è in DEPLETION, e si dice che il suo midpoint è previsto per il 2011, la Libia il suo picco di produzione lo ha avuto nel 1970, più o meno i paesi del golfo in questa situazione più o meno  stanno: un po' si inguattano i barili, un po' le materie prime pompa e pompa stanno calando. La Libia su una cosa sta puntando che il suo petrolio è ha basso tenore di zolfo, e questo può essere utile per un rapporto più proficuo con il nuovo USA ecologico di Obama, quello che incomincia contare molto di più  è la qualità del petrolio dal golfo al Sud America. Se ricordate nel 2008, ieri praticamente, scoppiò un baccano perché Israele comprava sottobanco petrolio  dall'Iran  violando  l'embargo, la risposta fu:  "lo compriamo perché quello è un petrolio pregiato!" vero? non vero? sono tutte notizie che fanno capire però, che ci si sta avviando verso la guerra per le industrie estrattive, verso lo scontro  fra le sorellone del petrolio e del  gas che sono troppe, del resto un equilibrio fra biocarburanti e materie prime estratte dovranno cercarlo e non sarà facile per gli interessi contrapposti in campo: In ogni caso avvelenati dal petrolio, ammorbati dal gas e deforestati per i biocarburanti, sacrificati nelle guerre per gli interessi dei capitalisti.

    Ah questo tavolo da biliardo che è la Storia della Politica dove Stati e gli esseri umani che stanno negli Stati rotolano come bilie di qua e di là dove  i giocatori con la stecca li mandano! l'unica cosa sicura è una buca.


       I  giochi, i  brutti giochi in cui tutti ci troveremo coinvolti sono tutti  aperti, e questi  sono giochi su cose basilari, giochi in cui questa merce specifica  viaggia per le pipeline dall'Ecuador alla Cina, dalla Nigeria alla Russia, dagli ex paesi dell'impero sovietico, dalla Turchia fino a ai Balcani e a Trieste. Le pipeline corrono per tutto il modo, ma quando dico: è qui su queste maledette pipeline e per queste stramaledette pipeline che scoppierà la nuova guerra mondiale, al di là delle guerre regionali, mi dicono: la solita catastrofista ! Eppure a me la questione pare tanto evidente: se i bisogni di combustibili crescono e la merce invece cala, non è sufficiente per questi bisogni in aumento, è evidente che su questa materia ci sarà uno scontro, è evidente che il  pregio di questa merce  aumenta, mica si sta parlando di mele, si sta parlando di gas e pretrolio, quindi mi pare evidente anche il livello di scontro a cui si arriverà: Pensiamo al settore industria automobilistica: la crisi di sovrapproduzione sta portando ad un ridimensionamento delle industrie automobilistiche: meno industrie più forti, più internazionali: più "ricadute" nei settori connessi, solo nell'indotto? ma persino nei regolamenti della formula 1! pensate quando  lo scontro ci sarà per ridimensionare da 7 le sorelle  a 2 o 3, e su questo aggiungete anche lo scontro con il settore del biocarburante, mi pare evidente il livello a cui arriverà lo scontro. In questo scontro poi non è che Italia e Libia sono  così importanti per la loro IMPORTANZA: di fronte a Cina, India, Iran, Usa, Russia è chiaro che hanno la loro importanza per la loro posizione geografica nel Mediterraneo: vicino alla Turchia che sta tra Europa ed Asia; portaerei  e porta il resto; porta di Africa l'una, porta di Europa l'altra, con dai lati, d'intorno paesi veramente INPORTANTI, come la Russia, per esempio, che sta a cavallo tra Europa ed Asia pure lei, confinate con la Cina paese IMPORTANTE pure lui, confinante con l'Iran paese IMPORTANTE pure lui, che confina a nord col Mar Caspio, a sud Golfo Persico e Golfo di Oman, ad est con l'Iraq e la Turchia, a nord con l'Armenia, l'Arzebaigian , il Turkmenistan, ad est con l'Afghanistan e il Pakistan: tutti paesi in conflitto "duraturo", tutti paesi in cui fervono i cantieri per le super pipeline.


        In ogni caso è chiaro che gli accordi sui migranti e le scuse per il passato sono solo Reality show: tutti fanno gli interessi della loro classe  in sfacelo e delle loro tribù, finendo pure in tribunale come la Shell.
   
Gheddafi è venuto ad incassare il perdono e a ribadire vi accoppo io i migranti, così invece di fare troppi cpt vi fate i soldi per  questa super strada, vi fate. Gheddafi è venuto per l'accordo con L'ENI, e giustamente i sinistri  hanno detto, eh ma tutti questi accordi e tutti questi perdoni noi li avevamo incominciati con Prodi!
 

  CONTINUITA'!  DAL FASCISMO ALLA DEMOCRAZIA SIA SINISTRA CHE DESTRA O A MACEDONIA FUTURA.

Nel sito dell'ENI è scritto il motivo vero del viaggio di Gheddafi:
   

  "Eni è presente in Libia dal 1959 ed è oggi il maggior operatore straniero nel Paese, con una produzione media giornaliera operata di oltre 550.000 BOE al giorno, di cui circa 250.000 di sua spettanza. Eni è inoltre operatore di
alcuni dei più grandi giacimenti della Libia come quelli petroliferi di Abu-Attifel, El Feel e Bouri e quelli a gas e condensati di Bahr Essalam e Wafa, che riforniscono gli impianti di trattamento di Mellitah e il gasdotto Greenstream
".
 

Del resto anche il sole 24 ore dice la cruda verità, anche quella delle varie correnti politiche
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/12/eni-libia-capitale.shtml?uuid=393a3ffa-c472-11dd-980f-0de448fac0e2

Gheddafi è venuto anche per L'ENEL

http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-683924/enel-libia-interessata-aumento/

    Il Colonnello non ha fatto battute su Naomi, il Colonnello ha esibito il suoi martiri morti e  il sopravvissuto, non esibito: il ministro libico della Pianificazione e capo di Lybian Investment Authority, Abdulhafid Zlitni, che ha affermato che la Libia sta considerando investimenti ancora più proficui in Enel  "Sto organizzando colloqui per mettere a punto Jont venture con aziende italiane" e parla  il responsabile del fondo sovrano libico. Lo scorso anno La Libia doveva acquisire una partecipazione Telecom, non andata in porto per il prezzo troppo alto e il livello del debito della compagnia.Ma se il prezzo è conveniente perché no ?
FRA I SETTORI INDICATI PER EVENTUALI INVESTIMENTI  ANCHE QUELLE DELLE ENERGIE RINNOVABILI, e perché no? c'è tanto sole nel deserto, tanto vento!, e metteranno i fuggitivi nei campi di concentramento fra gli specchi solari e le pale a vento! lì il movimento non dirà che rovinano il paesaggio lì !!!! "energie rinnovabili e dell'energia con L'Enel e delle costruzioni  e infrastrutture con Impregilo".
Il fondo sovrano libico, ha un capitale valutato in 65 miliardi di dollari e ha già acquistato quote Unicredit..ed ENI.

Vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili
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