DIETRO L’ASSEDIO GENOCIDA SIONISTA LA CONTRADDIZIONE TRA IL
TERRORISMO IMPERIALISTA DA UNA PARTE E LA LIBERTA’ DEI POPOLI OPPRESSI
DALL’ALTRA
In queste ore la Striscia di Gaza è stata
trasformata in una Stalingrado: l’esercito israeliano
ha già fatto centinaia di morti e migliaia di feriti che moriranno nelle
prossime ore, perché gli ospedali sono al collasso già da due anni a causa
dell' embargo che ha bloccato anche i medicinali. I palestinesi di Gaza sono
chiusi da ogni lato, dai militari israeliani e da quelli egiziani, sottoposti a
micidiali bombardamenti e impediti a uscire per cercare rifugio, alimenti,
assistenza medica e protezione. La tregua non è stata rotta da Hamas o dalle
altre Organizzazioni della Resistenza Palestinese attive nella Striscia di
Gaza, come dice la maggior parte dell'informazione occidentale, ma dalle
autorità israeliane che durante la tregua hanno ucciso 25 palestinesi,
effettuato arresti e rastrellamenti in Cisgiordania, mantenuto chiusi i valichi
impedendo ai palestinesi di Gaza di entrare, uscire o ricevere i rifornimenti
necessari per sopravvivere.
Ogni equivalenza tra le azioni armate della
Resistenza Palestinese ed i feroci bombardamenti israeliani è una ridicola
scopiazzatura della propaganda di guerra dei giornali nazifascisti durante la
IIa guerra mondiale. Solo il nazismo e l’imperialismo americano in Viet-Nam
hanno superato la ferocia cinica e tecnologica dell’esercito sionista. La
propaganda occidentale circa il “conflitto” millenario o religioso, è un falso
argomento; fin dalla sua fondazione lo stato sionista è stato negazione della
vita ai più poveri oppressi, i Palestinesi. L’Europa post-nazista non voleva
pagare il prezzo dei suoi sbagli, dando una sua regione agli ebrei oramai
europei da secoli. È sbagliato considerare Israele sentinella strategica di
tutto l’occidente; è uno Stato capitalista imperialista multinazionale in
crescita di importanza che non ha necessariamente da rispettare in eterno i
dettami delle altre potenze imperialiste dell’area mediterranea, potendo
soprattutto godere dell’appoggio incondizionato degli Stati Uniti dentro l’ONU.
Tanto più che non è affatto scritto da nessuna parte che uno Stato Palestinese
lasciato in santissima pace e tranquillità, si svilupperebbe immediatamente in
forma conflittuale al capitalismo occidentale, in un paese socialista. E del
resto la posizione di gran parte dei paesi arabi è quella della interessata
subalternità agli interessi delle multinazionali. E può servire il ricordare
che la guerra Irak – Iran durata 10 anni non fu assolutamente una guerra
“religiosa” ma una guerra determinata dagli interessi occidentali
concorrenziali all’epoca. Per cui non c’è alcuna illusione possibile nella
politica delle “colombe” francesi, che colombe non sono. E, a dimostrazione che
nello sviluppo della contraddizione tra imperialismo e popoli
oppressi-proletariato rivoluzionario naturale loro alleato, è la POLITICA ciò
che conta in principal modo, vi è appunto anche il loro controllo sulle Nazioni
Unite, il silenzio ed i tentennamenti dei borghesi “illuminati” (gli stessi che
votarono per i bombardamenti su Baghdad nel 1991, e su Belgrado nel 1999) e,
invece, c’è, anche qui, l’angoscia del popolo, dei proletari, di quelli che non
sono corrotti dal sistema di sfruttamento capitalista: persone che possono
capire.
I popoli oppressi in queste setimane sono
stretti attorno alla Resistenza Palestinese.
Nei paesi arabi che negano a livello istituzionale l’appoggio a Gaza assediata,
le masse si mobilitano a milioni. Occorre domandarsi
quale è oggi il ruolo dello stato sionista di Israele, a partire dal suo
estendersi verso l’Europa imperialista (verso la Unione Europea di Schengen per
capirsi), dalla sua alleanza strategica con lo stato imperialista della Turchia
(che non a caso si regge sull’oppressione del popolo Kurdo a cui le Nazioni
unite hanno strappato la esistenza come Nazione nel 1922), dai suoi accordi
militari, compresi quelli con l’Italia. La risposta verte sulla natura
dei capitali sionisti, una natura data dall’esistenza come stato razzista e
capitalista avanzato insieme, ove i peggiori e più infami studi scientifici
sono portati avanti in funzione controrivoluzionaria, le cui armi micidiali
sono vendute ai peggiori eserciti reazionari che si oppongono alle guerre
popolari in corso dirette da Partiti autenticamente comunisti maoisti (Perù,
Turchia, Filippine, India, e altre).
Non solo, Israele è avanti anche nello sviluppo delle armi biologiche,
di armi geneticamente dirette a colpire popolazione araba. Scelte politiche
che vertono sulla situazione che abbiamo descritto nel titolo, che si protrae
circa dall’invasione sionista del Libano (1982). I governi europei (incluso
quello italiano) hanno accettato e sostenuto l'embargo contro i palestinesi di
Gaza ed hanno mantenuto i rapporti di collaborazione militare, scientifica,
economica con le istituzioni israeliane. Il governo sionista ha costruito
in progressione il suo attacco all’esistenza dell’Amministrazione Palestinese
sin dalla caduta del governo borghese di Abu Mazen, potendo godere di un livello di impunità per i propri crimini di
guerra e contro l’umanità che la storia dal dopoguerra non ha assicurato a
nessun altro. Questo perché per i governi europei ed occidentali la
Resistenza Palestinese è un grosso problema in più di fronte alle enormi
contraddizioni che il fallimento generale del sistema imperialista capitalista,
di cui stiamo vedendo ora un momento significativo di acuta crisi da
sovrapproduzione assoluta di capitale, genera in maniera esponenziale.
Per i governi europei ed occidentali, il rischio è
nella rivolta delle Banlieu di Parigi, nella rivolta di Atene,
nel moltiplicarsi delle forme di autorganizzazione dei lavoratori immigrati,
nello sviluppo della lotta rivoluzionaria del proletariato non solo negli
stessi paesi imperialisti, ma anche negli stessi paesi “arretrati” dove oramai
il sistema capitalista si è esteso capillarmente.
Il Popolo Palestinese ha dimostrato sin dall’inizio
della sua Rivoluzione, di saper reagire ai più gravi attacchi e tentativi di
annientamento,non solo, ha dato insegnamenti alla stessa
guerriglia in Occidente, che rimangono nel patrimonio del proletariato ancora
oggi, a decenni di distanza. Per questo non aderiamo ad alcuna tendenza
falsamente “umanitaria” che si basi sul far prevalere in un mondo disumano
dominato dal più bieco imperialismo di sempre, gli appelli all’umanitarismo.
Un’umanitarismo che la borghesia nega ad ogni emergenza rivoluzionaria, quale è
appunto la stessa sola esistenza dello Stato di Palestina per l’imperialismo ed
il sistema capitalista. Occorre elevare la lotta proletaria e popolare degli
oppressi, unendosi sulla base di principi egualitari in ogni realtà
territoriale in un ampio Fronte di lotta delle masse, che sappia, questo
sì, esprimere pratica solidarietà alla lotta e resistenza infinita del Popolo
Palestinese.
COLLETTIVO
COMUNISTA MAOISTA Mestre-Marghera-Mira